Misticoni, 300 studenti in piazza: senza carta né materiale didattico 

I ragazzi dell’indirizzo arti figurative non hanno argilla, plastilina e gesso per le composizioni plastiche I rappresentati d’istituto: «Disparità di trattamento con il Bellisario». E il musicale è ancora senza sede

PESCARA. «Ci voleva il coronavirus per mettere il sapone e la carta nei bagni». È affidata a questa constatazione disarmante, scritta su un cartellone verde, la protesta di circa 300 studenti del liceo artistico Misticoni. Ieri mattina i ragazzi hanno organizzato un presidio davanti alla sede storica della scuola, in viale Kennedy, e hanno annunciato un nuovo sit-in per questa mattina davanti all’istituto in via Einaudi, dove si trovano gli uffici della dirigente scolastica Raffaella Cocco.
I ragazzi rivendicano il diritto «a un’equa distribuzione dei materiali didattici» tra le diverse sedi del Mibe e, soprattutto, reclamano una nuova sede per l’indirizzo musicale «che ormai da dieci anni riceve promesse non mantenute o irrealizzabili». Come raccontano le rappresentanti d’istituto, Matilde Orsini e Valentina Rigano, sono tantissimi i disagi quotidiani per studenti e insegnanti: dalla mancanza dei fogli bianchi per le fotocopie a sapone e carta igienica nei bagni; dai materiali per le discipline tecniche come argilla, plastilina, cera o gesso, indispensabili per realizzare composizioni plastiche e scultoree, fino ai fogli da disegno per la seconda prova dell’esame di maturità.
«Gli insegnanti ci hanno già avvertito», dice Orsini, «che quest’anno la scuola non ha i fondi nemmeno per metterci in condizione di sostenere l’esame di Stato. Chi come me ha scelto l’indirizzo arti figurative e plastico scultoreo sarà obbligato a portarsi i fogli da casa per fare il progetto, altrimenti non potrà sostenere la seconda prova. È una cosa gravissima, visto che da mesi siamo costretti a portarci da casa persino i fogli bianchi per le fotocopie, perché la scuola non ci fornisce i materiali per le esercitazioni e i laboratori».
Le rimostranze del popolo degli studenti abbracciano anche «la diffusione delle informazioni e l’omogeneità dell’orario didattico» tra le due sedi del Misticoni, in viale Kennedy, e del Bellisario, in via Einaudi. «Noi del Misticoni», prosegue Orsini, «entriamo in classe alle 8,05 e usciamo alle 14,25. Invece abbiamo scoperto da poco che al Bellisario tutte le classi hanno agevolazioni sull’orario, visto che escono 20 minuti prima. Non comprendiamo questa disparità di trattamento, visto che siamo un unico polo artistico che dovrebbe essere organizzato in maniera omogenea. Queste problematiche hanno più volte reso difficoltoso lo svolgimento di lezioni e attività didattiche, causando così la mancanza di uno spirito di comunità scolastica».
Gli studenti raccontano di aver cercato un dialogo con la dirigente scolastica Cocco e lamentano, spalleggiati anche da alcuni insegnanti, «un’esigenza di ascolto non soddisfatta. Per questi motivi», dicono i rappresentanti, «abbiamo deciso di portare la protesta sotto la sede di via Einaudi. Sappiamo che anche lì mancano i materiali didattici e quindi vogliamo unirci per un confronto all’insegna dell’inclusione».
Un altro problema sentito tantissimo dal popolo degli studenti e dagli insegnanti riguarda la sede dell’indirizzo musicale: una realtà formativa in continua crescita che, per funzionare a regime, avrebbe bisogno di almeno 28 aule. L’ultima proposta da parte del Comune di spostare il musicale nell’ex scuola di Villa Fabio, in via del Circuito, al posto del centro di aggregazione giovanile Lo sPaz, è stata bocciata dal consiglio d’istituto. «Da allora», concludono amaramente gli studenti, «la situazione è in fase di stallo».
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