Montata la tenda d’emergenza per i pazienti a rischio virus 

Assalto al 118: più di cento chiamate ogni giorno. Il primario Lupi: «Non intasate i centralini»

PESCARA. Centinaia di chiamate al giorno al 118 per avere informazioni sul Coronavirus e intanto spunta la tenda triage davanti al pronto soccorso.
I centralini del servizio di soccorso intasati ad ogni ora, malgrado le autorità sanitarie e istituzionali si affannino a spiegare all’utenza che in caso di salute a rischio il primo contatto deve essere con il medico curante. Scoppiano le linee del 118, dipartimento diretto dal primario Vincenzino Lupi, con gli operatori (organico in fase di potenziamento) in affanno, per dare risposte sull’emergenza sanitaria che sta impanicando la città, e l’intera nazione, e contemporaneamente impegnati a dare concretezza alle urgenze del momento. E c’è anche chi chiama i carabinieri, non soddisfatto delle risposte degli operatori sanitari. Operativa una “ambulanza Coronavirus” completamente dedicata al trasporto in ospedale delle persone con sospetta patologia.
E contemporaneamente, ieri pomeriggio, davanti al pronto soccorso del presidio ospedaliero, è stata montata, (l’intervento di installazione a cura di 10 uomini della Protezione civile di Montesilvano) una tenda pneumatica dove, fino a fine emergenza, saranno visitati gli utenti ritenuti a rischio che, per ragioni di sicurezza, non varcheranno mai la soglia del normale pronto soccorso a tutela dell’utenza tradizionale e nel rispetto delle norme di prevenzione che impediscono la diffusione del virus. Nella tensostruttura, attiva h24, sarà presente personale sanitario adibito al triage, il sistema utilizzato per la selezione dei soggetti bisognosi di cure, con il coordinamento degli infettivologi guidati da Giustino Parruti, direttore dell'Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale di Pescara e al comando della task force regionale che si occupa del monitoraggio del Coronavirus. Sono più di un centinaio le telefonate catturate (e registrate) ogni giorno dai sofisticati centraloni del 118 dove decine di operatori si alternano per rispondere alle chiamate di soccorso urgenti. Minuti preziosi per chi aspetta ed è in pericolo di vita, che in certi casi a rischio possono fare la differenza. Per tale ragioni, il primario Lupi, lancia l’appello a «non intasare i centralini del 118, ma rivolgersi al medico di base per ottenere chiarimenti sul proprio stato di salute». In attesa del numero unico regionale, in fase di predisposizione da parte della Regione, proseguono spedite, dunque, le procedure messe in campo dalle istituzioni per contrastare l’emergenza sulla base dei protocolli dettati dalle disposizioni ministeriali. L’ambulanza Coronavirus si è mossa nei giorni scorsi per il trasporto di pazienti, 4-5 provenienti da Pescara, Montesilvano, Scafa, con patologie sottoposte ai test del tampone e risultate negative all’esame.
Gli effetti del virus si noteranno nei prossimi giorni in città, come gli autisti dei bus al volante con guanti e mascherine. Li vedremo così equipaggiati nei prossimi giorni. E sui mezzi del trasporto urbano saranno installate macchinette per la distribuzione di gel disinfettante.
La rivoluzione sui mezzi pubblici, imposta dal clima di terrore circa una eventuale diffusione del virus anche a Pescara, scatterà a partire dalla prossima settimana, presumibilmente da lunedì, quando la Tua (azienda regionale del trasporto pubblico) provvederà a dotare l’organico, 270 autisti, 80 autobus solo in città, dei dispositivi di difesa per contrastare l’emergenza Coronavirus. Deserta invece la stazione ferroviaria: 400 le richieste di rimborsi dei biglietti acquistati per viaggi poi annullati. Le domande per i rimborsi vanno presentate entro domenica.
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