Morosini, il vigile si difende: obbedii agli ordini

La commissione disciplinare del Comune deciderà sulla sanzione all'agente. L'auto di servizio dell’ufficiale ostacolò l’intervento dell’ambulanza sul campo. Il sindaco: no ai processi di piazza


PESCARA. «L'ufficiale ha agito senza mai venir meno agli ordini ricevuti». A parlare è Antonella Vellante, legale del vigile urbano che bloccò con l'auto di servizio il passaggio per l'ambulanza che doveva soccorrere Piermario Morosini.

Ieri mattina, la commissione disciplinare del Comune ha chiesto altre 48 ore di tempo per decidere sulle sanzioni da applicare al vigile urbano coinvolto nella vicenda dello sfortunato calciatore del Livorno Piermario Morosini, morto nel campo dello stadio Adriatico lo scorso 14 aprile. Sulla morte è aperta un'inchiesta della procura per omicidio colposo a carico di ignoti.

Domani, fa sapere il Comune, sarà emesso il provvedimento. «Non ci saranno facili indulgenze», assicura il sindaco Luigi Albore Mascia, «chi ha sbagliato pagherà, ma senza processi di piazza o mediatici, rispettando sempre le persone coinvolte che sono provate dall'intera vicenda e stanno vivendo un momento drammatico della propria esistenza».

La memoria difensiva che riguarda l'ufficiale della polizia municipale è ampia. «Tra le numerose carte del fascicolo presentato dall'avvocato Antonella Vellante, la commissione ha espulso una perizia tecnica redatta da un ingegnere, ritenuta non congruente e soprattutto non pertinente con la fattispecie del caso in esame», ha detto il presidente della commissione Stefano Ilari, «infatti la perizia, attraverso fotografie e misurazioni, punta a dimostrare che, nonostante la presenza dell'auto di servizio dell'agente, l'ambulanza destinata a soccorrere Morosini poteva passare e non era bloccata dall'auto del vigile urbano. Quella perizia però, è stata esclusa perché la commissione deve valutare se l'auto del vigile urbano potesse o meno essere parcheggiata dove poi è stata trovata».

Dal canto suo, l'avvocato Vellante spiega: «L'ufficio non ha acquisito l'elaborato che noi riteniamo invece ammissibile, rilevante e pertinente. L'ufficiale ha agito senza mai venir meno agli ordini ricevuti e abbiamo al riguardo un'ampia documentazione. Contrasteremo ogni tentativo di fare dell'agente un capro espiatorio di un assetto organizzativo non imputabile a lui».

© RIPRODUZIONE RISERVATA