Morosini, si decide sul vigile che bloccò l'ambulanza

Bloccò con l'auto l'ambulanza allo stadio, rischia la sospensione

PESCARA. Si deciderà oggi il destino del vigile urbano che il 14 aprile bloccò con l'auto di servizio il passaggio per l'ambulanza che doveva soccorrere Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto per un malore durante il match col Pescara all'Adriatico. Sarà il collegio disciplinare del Comune a decidere se e come punire il vigile.

Quel sabato, l'ufficiale avrebbe lasciato la macchina di servizio all'ingresso Maratona dello stadio e si sarebbe allontanato. Ma quando Piermario Morosini si accasciò in campo, la macchina bloccò il passaggio dell'ambulanza e toccò a un vigile del fuoco spaccare il finestrino dell'auto e spostarla per far passare i soccorritori.

Una leggerezza, quella dell'ufficiale, che all'inizio sembrava avesse causato un ritardo nei soccorsi che poteva essere responsabile della morte di Morosini. In realtà, però, l'ipotesi che sta prendendo corpo è che non sia stato il ritardo a causare la morte del giocatore, ma piuttosto il mancato uso dei defibrillatori che pure in campo c'erano.

Di certezze, però, ancora non ce ne sono. A darle, sarà l'esito dell'inchiesta aperta dal pm Valentina D'Agostino per omicidio colposo. Un fascicolo che al momento è ancora contro ignoti.

È in questa situazione che oggi il collegio disciplinare del Comune dovrà pronunciarsi sulla sorte del vigile urbano. La discussione si sarebbe dovuta tenere il 7 maggio, ma i due avvocati che assistono l'ufficiale hanno chiesto un rinvio, che è stato concesso.

A giudicarlo saranno il direttore generale del Comune Stefano Ilari, il comandante della polizia municipale Carlo Maggitti e la responsabile del personale Gabriella Pollio.

L'ufficiale, che al tempo presentò la sua relazione di servizio sull'episodio, potrà presentare ulteriori integrazioni. Da quel tragico 14 aprile il vigile è stato lontano dal servizio per quasi un mese, non autosospeso come si era detto in un primo tempo ma in ferie. Ora, rischia una sanzione che può andare da 11 giorni a sei mesi non retribuiti di sospensione.

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