Mutuo per la casa: i tempi e le nuove regole in vigore 

Per ottenerlo bastano anche 3 mesi, ecco i documenti e i requisiti necessari

Ottenere un mutuo, oggi, è più facile, sfruttando anche i tassi d’interesse, sempre più bassi. Ma quanto tempo intercorre dalla richiesta di finanziamento alla risposta della banca?
E quanto c'è da aspettare per la concessione reale del mutuo ovvero per avere i soldi disponibili sul conto corrente? In media, passano dai tre ai quattro mesi, ma i tempi possono essere accorciati con la pre-delibera di mutuo, che fornisce da subito una garanzia sul prestito richiesto.
Ecco una semplice guida che dettaglia, passaggio per passaggio, le varie fasi per ottenere un mutuo immobiliare per la prima casa o per la ristrutturazione di un immobile. Le soluzioni più richieste.
TEMPI MINIMI. Dai tre ai cinque mesi per ottenere un mutuo.
È questo il tempo medio che impiegano le banche per espletare tutti i passaggi propedeutici alla concessione del finanziamento e completare le varie fasi di intermediazione, in vista dell'atto definitivo. Nell'ordine, è necessario innanzitutto presentare i documenti richiesti dalla banca, che procederà ad una valutazione preliminare della documentazione per, poi, approvare la pratica, se sussistono tutti i requisiti necessari all'erogazione della somma richiesta per l'acquisto o la ristrutturazione di un immobile.
Ha inizio, successivamente, la fase istruttoria, con la verifica dello stato dell’immobile oggetto del finanziamento. In genere la perizia, volta a verificarne il reale valore di mercato e la regolarità edilizia, viene affidata ad un tecnico ad un costo che va dai 150 ai 450 euro.
STIPULA DEL MUTUO. Dopo che la banca ha proceduto alla verifica sull'immobile, che deve essere libero da qualunque formalità pregiudizievole, avviene la stipula del mutuo nello studio di un notaio. Dalla firma all'effettiva erogazione del finanziamento, non passano più di 3 o 4 giorni. Fasi e tempistiche solitamente valide per tutte le banche e per qualsiasi tipologia di mutuo si intenda stipulare, sia per l’acquisto che per la ristrutturazione dell’immobile.
L’iter, però, potrebbe diventare più lungo in alcune situazioni, ad esempio se la banca rileva fattori ostativi e chiede della documentazione aggiuntiva o delle garanzie diverse, prima di erogare il mutuo.
DOCUMENTI NECESSARI. Le informazioni richieste dalle banche per l’erogazione del mutuo riguardano i redditi, da attestare con la presentazione delle ultime dichiarazioni (di solito le ultime tre) o mediante busta paga, lo status lavorativo, che deve essere verificato presentando il contratto firmato; i dati dell’immobile oggetto di mutuo o di ipoteca, mediante copia del compromesso, la planimetria con le relative pertinenze, che siano cantine, solaio, box o altro, le proprietà confinanti, il certificato di abitabilità e una copia dell’ultimo atto di acquisto dell’immobile. Va, infine, precisato se lo stesso deriva da un atto di successione, con il modello 240 o modello 4 dell’ufficio successioni. Della documentazione richiesta fanno parte anche i dati relativi ad eventuali altre proprietà immobiliari in proprio possesso e quelli di eventuali persone che fungono da garante, tra la banca e chi deve accendere il mutuo.
MUOVERSI IN ANTICIPO. Tra gli altri documenti da presentare figurano carta d’identità, codice fiscale, certificato di residenza e stato di famiglia.
Se si intende acquistare un immobile ricorrendo ad un mutuo è consigliabile preparare tutta la documentazione prima di recarsi in banca e muoversi con largo anticipo, rispetto alle necessità di erogazione delle somme richieste, in modo da ammortizzare possibili ritardi nell’espletamento della pratica.
MUTUI IPOTECARI. Il trend del mercato immobiliare e le richieste di mutui, dopo il lockdown della primavera 2020, sono tornate ai livelli pre-Covid. Negli ultimi sei mesi, secondo i dati raccolti dal sistema bancario, i mutui a tasso fisso sono cresciuti del 20 per cento, complice la ricerca di un investimento sicuro in un periodo di grande incertezza economica. Secondo il Crif, il sistema di informazioni creditizie, che ha elaborato i dati forniti da Eurisc, che analizza le informazioni sui finanziamenti erogati a privati e imprese, oltre il 40 per cento degli italiani ha in essere almeno un contratto di credito rateale attivo. Nel secondo semestre dello scorso anno, infine, le erogazioni di mutui sono aumentate di quasi il 10 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2019.
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