Nuovi uffici della Regione: i grillini bocciano la City

I 5 Stelle: «L’operazione sulla Tiburtina non è conveniente, va subito bloccata» La replica dell’amministrazione regionale: «È necessaria per ridurre i costi»

PESCARA. È scontro sul progetto della City, il mega complesso immobiliare sulla Tiburtina dove troveranno posto gli uffici della Regione. Ieri, il Movimento 5 Stelle è sceso in campo per criticare questa operazione, definita «non conveniente» per l’ente.

Il progetto. Il progetto prevede la realizzazione di tre edifici, di cui un albergo, un business center con uffici e negozi e un palazzo company pensato per grandi società private. L’intervento viene realizzato dalla società Iniziative immobiliari abruzzesi, di cui è azionista di maggioranza l’imprenditore Marco Sciarra.

La denuncia dei grillini. A detta del consigliere regionale dei 5 Stelle Domenico Pettinari, l’amministrazione regionale, al termine dell’operazione di trasferimento di quasi tutti gli uffici pescaresi ora in affitto, andrà a pagare un canone maggiore di quello versato complessivamente adesso. «Oggi», ha spiegato Pettinari, che di recente ha presentato anche un’interpellanza al presidente della giunta Luciano D’Alfonso, «la Regione paga annualmente per gli edifici in locazione 1,1 milioni di euro. Domani, con la City, il canone salirebbe a circa 1,8 milioni. Il contratto prevede la locazione per 9 anni, rinnovabili per altri 9 nel caso in cui la Regione non riesca a procedere all’acquisto per 42 milioni di euro entro i primi tre anni». In sostanza, se così fosse, l’amministrazione regionale, invece di risparmiare sugli affitti, si troverebbe a pagare circa 700mila euro in più per chissà quanti anni. Ma la denuncia dei grillini non finisce qui. Il Movimento 5 Stelle ipotizza persino la violazione di una norma riguardante il limite di spazio riservato ai singoli dipendenti negli uffici. Pettinari ha fatto presente, in proposito, un decreto legge, numero 95 del 2012, il quale, in rispetto delle norme sulla spending review, «stabilisce che per ogni dipendente debba essere previsto uno spazio tra i 20 e i 25 metri quadrati». «Attualmente», ha fatto notare il consigliere, «ci sono 23mila metri quadrati per 701 dipendenti su Pescara, vale a dire 33,5 metri quadrati per ogni addetto, 8,5 in più rispetto a quanto previsto dalla legge». Da qui la richiesta di bloccare l’operazione della City. «La Regione», ha concluso Pettinari, «dovrebbe subito dismettere le locazioni in eccesso. Gli edifici di proprietà dell’ente sono pari a 12.226 metri quadrati, cioè 17 metri quadrati per addetto. Per arrivare a 20 basterebbe prendere in locazione un unico edificio di 1.800 metri quadrati, dal costo di 200mila euro l’anno».

La replica della Regione. D’Alfonso non ha voluto commentare la denuncia dei 5 Stelle, ma ha dato incarico di replicare al vice capogruppo del Pd alla Regione Alberto Balducci. «La Regione», ha affermato quest’ultimo, «si è orientata a scegliere la formula del contratto di locazione, con l’opzione del futuro acquisto in valorizzazione dei canoni versati di un immobile, che contenga tutti gli uffici di Pescara per razionalizzare i costi e assicurare modalità lavorative efficaci e sicurezza della stabilità degli edifici da recuperare». «Il nuovo canone di 1,8 milioni», ha aggiunto, «è in realtà in conto capitale per un immobile nuovo del valore di 42 milioni. La Regione con questa scelta evita spese per fitti passivi e investe su un immobile». «Sono anni che il Pd sostiene la necessità di realizzare una sede unica di prestigio della Regione», ha commentato infine il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio, «crediamo si debba dire grazie a D’Alfonso per questa coraggiosa iniziativa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA