Pescara, affetta da leucemia attende da 8 mesi di essere operata

Il calvario di una 54enne: «Mai contattata dall’ospedale». Lista lunghissima: gli interventi in corso prenotati nel 2014

PESCARA. Da cinque anni è malata di leucemia linfatica cronica, una malattia che la costringe a sottoporsi a «controlli mensili negli ospedali e a fare flebo di anticorpi» per evitare che si ammali «anche di un banale raffreddore o influenza», tanto il suo stato di salute risulta essere fragile. Nel febbraio scorso, le viene diagnostico anche un polipo alla gola, patologia non consequenziale alla leucemia, ma che aggrava le sue già complicate condizioni fisiche. Immediatamente dopo la diagnosi, Valeria Pagliarella, 54 anni, sarta della Max Mara in pensione, residente a San Valentino, in cura dai medici dell'ospedale di Popoli dove non c'è il reparto di Otorinolaringoiatria, viene indirizzata al presidio ospedaliero pescarese.

La paziente prenota una visita e chiede di essere messa in lista per un intervento chirurgico da effettuarsi nei mesi successivi all'Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria, diretta da Claudio Donadio Caporale che precisa: «Con i codici A di urgenza, gli interventi avvengono entro un mese, per i codici B, C o D le operazioni chirurgiche si effettuano entro i sei mesi, salvo lunghe liste di attesa come nel nostro caso». Da quel momento, la signora rimane in attesa.

«A Otorino di Pescara», racconta la signora, vissuta per oltre venti anni a Reggio Emilia, «prendono il mio numero di telefono e mi assicurano che mi avrebbero contattata a luglio. Passa l'estate e nessuno si fa vivo. Contemporaneamente prenoto una visita in intramoenia, ma la annullo subito perchè non posso permettermi di pagare i 92 euro di ticket, vorrei potercela fare con le mie due esenzioni ticket per la leucemia e gli attacchi di epilessia di cui non soffro più da anni ma che continuo a curare con notevole dispendio economico». Quindi, fa un nuovo tentativo: «A settembre richiamo Otorino. Si segnano di nuovo il mio numero di telefono e di nuovo promettono di ricontattarmi. Ma non accade nulla. Mercoledì scorso richiamo il reparto e mi rispondono che «la lista di attesa è lunga, stiamo facendo gli interventi prenotati nel 2014». «E' vero», conferma Caporale, «abbiamo una lunga e trasparente lista di attesa, con il settanta per cento di patologie oncologiche in aumento negli ultimi anni e con pazienti provenienti da fuori regione. Abbiamo venti posti letto, 14 riservati alle patologie tumorali, i restanti utilizzati per patologie d'urgenza. Purtroppo siamo sotto organico e mancano le sale operatorie». Per quanto riguarda il caso di Valeria Pagliarella, Caporale risponde: «Bisogna valutare il codice d'urgenza. Se il codice è A, gli interventi si effettuano entro un mese, per gli altri codici si può attendere anche fino a sei mesi». Pagliarella sostiene di avere un codice B: «Non sapevo dei codici, io sono solo preoccupata per la mia salute. Ho bisogno di sapere se il tumore alla gola è benigno o maligno, se la mie patologie, tutte insieme, possono sfociare in qualcosa di più preoccupante». Pagliarella scopre di essere malata nel 2011. Accusava sempre stanchezza e febbre. Sei cicli di chemioterapia all'ospedale Santa Maria di Reggio Emilia, dove viveva fino a quattro anni fa, «mi aiutarono a stare meglio, ma dopo anni di cure, oggi ho bruciori fortissimi alle gambe e faccio fatica persino a salire le scale».

A febbraio 2016, scopre anche l'altro problema alla gola «perché di colpo mi si è abbassata la voce e sono diventata rauca. Vorrei solo operarmi al più presto, perché ho paura di ammalarmi ancora più gravemente».

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