Pescara, malati in lista d’attesa con le ossa rotte

Cresce il disagio dei pazienti di Ortopedia, i tempi per gli interventi chirurgici urgenti si allungano fino a quindici giorni

PESCARA. Pazienti ricoverati con le ossa rotte, che attendono fino a 15 giorni prima di essere operati. È la denuncia-protesta che arriva da diversi degenti del reparto di Ortopedia dell'ospedale, costretti a restare allettati nell'attesa di interventi chirurgici per la riduzione di fratture, in qualche caso anche fratture esposte. I tempi di attesa dilatati, da 7-8 giorni fino a due settimane, non sono circoscritti a un solo reparto e hanno ricadute su tutta l’attività chirurgica, ma il disagio di chi ha subìto una frattura ossea è il dolore acuto che può essere alleviato solo con la somministrazione massiccia di antidolorifici e calmanti.

Certo non una situazione comoda, in particolare per coloro che hanno problemi agli arti inferiori, costretti a restare con le gambe in trazione. «Lo scorso 17 ottobre sono caduto in bici e mi sono fratturato il polso destro», racconta Mauro Di Pietro, 40 anni, uno dei ricoverati, «ma dal Pronto soccorso mi hanno rimandato a casa salvo poi farmi ricoverare due giorni più tardi, il 19, per l'operazione che dovrà rimettermi a posto ulna e radio. È già passata una settimana e forse domani pomeriggio (oggi per chi legge, ndc) dovrebbero operarmi. Però non si può restare fermi qui tutto questo tempo». Un altro quarantenne, dopo una banale caduta, si è fratturato il femore basso con probabile interessamento anche del ginocchio e ora è costretto a stare in trazione. È stato ricoverato sabato scorso, 22 ottobre, e gli è stato riferito che potrà essere operato la prossima settimana, essendo ultimo della lista. In un'altra stanza, un ragazzo di 27 anni con la gamba rotta è costretto a stare in trazione, ormai da una settimana. Anche per lui incerti i tempi di attesa per andare in sala operatoria e da sette giorni non riesce nemmeno più ad andare in bagno. Un altro paziente racconta come abbia atteso quindici giorni prima di essere operato. Una situazione che non appare del tutto normale. e che di sicuro porta grande sofferenza per chi si ritrova con le ossa rotte in un letto d'ospedale.

La Asl fa sapere che il reparto di Ortopedia è passato dalle 1.200 operazioni del 2010 alle 1.700 dello scorso anno, e gli interventi dovrebbero salire a 1.800 alla fine dei dodici mesi. Il reparto, diretto da Erasmo Rocco, divenuto polo di richiamo per tutto l'Abruzzo, nonostante esegua operazioni dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14, non riesce a stare dietro all'elevato numero di interventi a causa di una carenza di sale operatorie. Sovraffollamento dovuto forse anche al ridimensionamento dei piccoli ospedali. Non è un caso che alla Asl si stia valutando il potenziamento delle sale operatorie per snellire i tempi di attesa. La stessa azienda fa notare che la complessità media delle patologie su cui interviene l'Ortopedia di Pescara è pari a quella del Rizzoli del Bologna.

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