Pescara, sotto piazza 1º maggio 420 posti auto

L'area gratis a Pescara parcheggi, il Comune svela il progetto da 12 milioni

PESCARA. C'è un progetto da 12 milioni di euro dietro la maxi operazione che l'amministrazione Mascia sta cercando di realizzare con la cessione di piazza Primo maggio a Pescara parcheggi, la società del Comune costituita nel 2010 per gestire tutte le strisce blu, cioè i posti auto a pagamento della città. L'investimento è ambizioso: realizzare un parcheggio da 420 posti auto nel sottosuolo e trasformare l'area in superficie, ora occupata dalle auto in sosta, in una grande isola pedonale con un sottopasso per il passaggio dei veicoli lungo la riviera. E' un affare milionario che la maggioranza di centrodestra non intende farsi scappare. In particolare Pescara futura che conta un suo uomo, Roberto Core, alla guida della società. Così, mentre l'opposizione polemizza contro una proposta definita un regalo per sanare i conti di Pescara parcheggi, l'amministrazione comunale è già pronta a far partire il suo progetto. Il Centro è in grado di svelarne i contenuti.

IL CONFERIMENTO. «Non si tratta di un regalo a Pescara parcheggi, ma del conferimento del sottosuolo perché la superficie resterà ad uso pubblico», ci tiene a precisare il vice sindaco e assessore al traffico Berardino Fiorilli. La società ha chiuso anche il bilancio dell'anno scorso in perdita, ma l'operazione studiata a tavolino dai tecnici dell'ente, coordinati dal direttore generale Stefano Ilari, non avrebbe l'obiettivo di risanare i conti di Pescara parcheggi. «I conti sono in rosso, perché dobbiamo pagare un canone elevato al Comune, pari a 1.922.000 euro all'anno», rivela l'amministratore unico della società Roberto Core, «se non avessimo questa incombenza potremmo chiudere il bilancio con 700.000 euro di attivo». Il conferimento di piazza Primo maggio in conto aumento di capitale a Pescara parcheggi ha invece un duplice obiettivo, secondo Ilari: rafforzare la società partecipata che ora ha un capitale di appena 20.000 euro e consentirle di richiedere agli istituti bancari l'accensione di un mutuo per realizzare la grande opera in piazza Primo maggio.

L'INVESTIMENTO. Il parcheggio dovrà essere realizzato dalla società. L'amministrazione comunale ha scartato le altre ipotesi, cioè di un intervento diretto dell'ente che comporterebbe ulteriori debiti, oppure di un project financing stipulato con qualche privato facoltoso. «Preferiamo lasciare fuori da questa operazione i privati, che avrebbero la pretesa, una volta realizzata l'opera, di stabilire le tariffe della sosta sicuramente più salate di quelle previste da Pescara parcheggi», spiega Fiorilli. Dovrà essere, quindi, la società municipalizzata ad indebitarsi per costruire i posti auto sotto piazza Primo maggio. La somma da richiedere alle banche non dovrebbe superare i 12 milioni di euro. I tecnici sono convinti che questa cifra sia sufficiente per realizzare un parcheggio sotterraneo a due piani, con 420 posti e riqualificare interamente la superficie con la pedonalizzazione di tutta l'area, da piazza Salotto fino al mare e l'interramento di un tratto della riviera per il passaggio delle auto. Indagini di mercato, commissionate dall'ente, garantiscono che l'operazione è redditizia. Sarà poi valutata da una società di revisione, probabilmente la Kpmg. «Una parte dei posti auto, circa un centinaio, sarà messa in vendita», assicura Fiorilli, «sarà sufficiente per rientrare nell'investimento. Altri introiti deriveranno dalla gestione della sosta».

TEMPI BREVI. Avviare un intervento del genere non sarà cosa facile. L'opposizione ha annunciato battaglia per fermare questa operazione. E l'anno scorso le polemiche sollevate dal centrosinistra sono riuscite a bloccare la proposta dell'amministrazione che prevedeva il conferimento a Pescara parcheggi non solo di piazza Primo maggio, ma anche di piazza della Madonnina. La maggioranza tuttavia, almeno su questo progetto, appare compatta e si prepara a portare in consiglio l'apposita delibera per il conferimento della piazza prima dell'estate.

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