Pioggia di bombe su Pescara

Lo storico Di Biase: cancellati i segni del tempo e le memorie della città

PESCARA. «Pescara senza rughe, Pescara senza segni del tempo». E' questa l'immagine che Licio Di Biase, storico e presidente del consiglio comunale, usa per descrivere l'eredità negativa lasciata dai bombardamenti del 31 agosto 1943 su Pescara: «Perché quei bombardamenti, insieme a quelli del 14 settembre, hanno distrutto i palazzi liberty, il vecchio municipio di Castellamare, hanno cancellato i segni del tempo, hanno disperso gli elementi identitari».

Il 31 agosto ricorre il primo bombardamento in cui, insieme ai successi del 14, del 17, del 18 e del 20 settembre, hanno perso la vita oltre 3 mila persone, distrutti oltre 1.200 edifici e altri danneggiati gravemente, con la devastazione dell'80% della città. Il 14 settembre di 67 anni fa, il secondo bombardamento più devastante ed è questo il giorno scelto dall'amministrazione e dalla presenza del consiglio per commemorare, anche con gli studenti, il 67º anno dei bombardamenti.

Alla cerimonia parteciperanno il sindaco e il presidente del consiglio che, in veste di storico - l'ultima sua pubblicazione si intitola «La grande storia. Pescara-Castellamare dalle origini al XX secolo» (edizioni Tracce) - ha ricordato Pescara dopo i bombardamenti. «Il secondo è stato quello più micidiale anche perché c'era stato l'armistizio e la popolazione è stata colta di sorpresa. Pescara è stata bombardata», spiega Di Biase, «per l'importanza della sua stazione ferroviaria».

Ma lo storico sottolinea anche che quei bombardamenti hanno cancellato le memorie cittadine come «la sede del municipio a Castellamare, il vecchio albergo Leon d'oro vicino la stazione vecchia e, poi, tanti edifici liberty. Ecco perché i segni del tempo, le rughe sono state spazzate via».

Nel secondo bombardamento 37 aerei lanciarono 341 bombe ad alto potenziale esplosivo e incendiario, distruggendo completamente magazzini, scali merci e depositi di rifornimenti della stazione. Il 31 agosto 1943, gli aerei del 98º e 376º Gruppo bombardieri volarono sulla città con l'ordine operativo di attaccare e distruggere la stazione e il campo di aviazione: centinaia di bombe e altissimo il tributo di vite umane versato dalla città.

Anche il vicensindaco Berardino Fiorilli, ha ricordato il primo giorno dei bombardamenti. «Alla data del 31 agosto resta legata una delle pagine più drammatiche della nostra storia», ha commentato il vicesindaco. «I libri ci raccontano che gli alleati nella loro avanzata verso nord erano già giunti a Termoli e contavano ormai di arrivare entro Natale a Pescara, ma c'era l'ostacolo della Linea Gustav. Il bombardamento fu deciso dagli alleati per colpire in modo decisivo le linee di rifornimento dell'esercito tedesco che si avvaleva proprio della linea ferroviaria. Una pioggia di bombe alle 13.20 del 31 agosto, all'ora di pranzo, una giornata calda e piena di sole. Il primo bombardamento sembra che abbia causato almeno tra le 1.600 e le 1.900 vittime tra morti e feriti».

Il 14 settembre, l'amministrazione deporrà, nella commemorazione a cui parteciperanno gli studenti, una corona di fronte al monumento al muro di cinta della vecchia stazione.

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