Piscina provinciale, il consiglio dice no alla chiusura

PESCARA. Il consiglio comunale dice no alla chiusura della piscina provinciale. Ieri mattina, l’aula ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, del capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, che...

PESCARA. Il consiglio comunale dice no alla chiusura della piscina provinciale. Ieri mattina, l’aula ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, del capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, che invita il sindaco e la giunta ad attivare tutte le iniziative per scongiurare la chiusura dell’infrastruttura «dall’altissimo valore sociale per la città». Domani, la piscina dovrebbe cessare l’attività. Per questo, Di Pietrantonio chiede una proroga alla Provincia. «In caso contrario, siamo pronti ad alzare le barricate», avverte.

Secondo l’intero consiglio comunale, la chiusura della struttura comporterebbe un danno gravissimo, soprattutto per l’associazione Orione che in questi anni ha garantito il servizio per centinaia di disabili, anziani e studenti, «fornendo un’opportunità di aggregazione e di attività sportiva a un costo accettabile soprattutto per le fasce meno abbienti».

Secondo Di Pietrantonio, «il contenzioso economico rappresentato dal canone di affitto e dalle spese di manutenzione, ristrutturazione e servizi forniti dall’associazione vanno assolutamente verificate e ricercate per trovare una soluzione che scongiuri la discontinuità gestionale e, quindi, la chiusura».

Inoltre, la chiusura della struttura comporterebbe in breve tempo il deterioramento della piscina. «Deterioramento», sostiene il capogruppo, «che va assolutamente evitato per non privare la città di un’infrastruttura così importante e per non buttare via i soldi pubblici appartenenti a tutti i cittadini».

L’ordine del giorno approvato invita, inoltre, il sindaco e la giunta ad individuare i soldi per poter contribuire alla gestione della struttura.

A lanciare l’allarme, nei giorni scorsi, sulla chiusura della piscina era stato il consigliere provinciale dell’Idv Camillo Sborgia. «Il 14 novembre scorso», aveva detto, «la Provincia ha diffidato l’associazione sportiva dilettantistica Orione a riconsegnare la struttura entro sette giorni». «La situazione che si è venuta a creare nel tempo e sulla quale non si è riusciti a trovare un accordo», aveva proseguito, «è quella relativa ai pagamenti. Il canone relativo alla gestione che doveva entrare nelle casse dell’ente, a detta del gestore, è stato negli anni compensato con le spese sostenute dalla cooperativa per i miglioramenti della struttura e per i servizi offerti». Di parere diverso la Provincia: «L’associazione ha omesso di versare il canone per tutto il 2011 e il 2012, ma non ha ottemperato agli adempimenti previsti nel bando, per cui la Provincia ha pagato costantemente le bollette di acqua, luce e gas dell'impianto per un importo di 100mila euro circa.

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