Porto, dopo l’estate i lavori per allungare il molo fino alla diga 

Vertice al ministero su piano regolatore e vasca di colmata Subito gli interventi per evitare l’insabbiamento continuo

PESCARA. La realizzazione del piano regolatore portuale. Se n’è discusso ieri al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Due i grandi temi approdati a Roma: il progetto del porto e lo svuotamento della vasca di colmata, fortemente caldeggiato dal sindaco Carlo Masci.
Presenti all’incontro Alberto Stancanelli, capo di gabinetto del Mit; Mauro Coletta della direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali; il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri; il sindaco Masci e l’assessore Luigi Albore Mascia; il comandante della direzione marittima Donato De Carolis; Vittorio Rapisarda, provveditore interregionale alle opere pubbliche, insieme al responsabile Enrico Bentivoglio e i tecnici dell’autorità di sistema portuale di Ancona.
«La riunione», afferma Albore Mascia, «è stata un tagliando che il ministero ha voluto fare sul piano regolatore portuale. Una ricognizione molto propositiva, da cui usciamo tutti estremamente soddisfatti». Nel progetto da 52 milioni di euro, i primi 31 sono suddivisi tra fondi regionali del Masterplan (15 milioni) e fondi Cipe per i restanti 16. Questa tranche verrà utilizzata «già dopo l’estate, per realizzare», spiega l’assessore, «il prolungamento del molo fino alla diga foranea, e opere per evitare l’insabbiamento continuo, ma soprattutto per raggiungere lo scopo principale, la separazione di acque fluviali e acque marine».
La seconda parte di finanziamento per il completamento del progetto, pari a 21 milioni di euro, è già iscritta nel bilancio triennale dell’autorità di sistema portuale. «C’è stata una presa d’atto circa il fatto che il porto di Pescara è una priorità nazionale», commenta il presidente Sospiri, «il ministero ha assicurato un impegno per finanziare un altro piccolo lotto di interventi strutturali, a completamento di quelli previsti nel primo e secondo lotto, i cui progetti già sono finanziati e sono prossimi alla gara d’appalto. In secondo luogo arriveranno altri finanziamenti per svuotare completamente la vasca di colmata, la famosa collina della vergogna che campeggia sulla banchina sud».
Per la vasca di colmata, che a oggi contiene circa 200mila metri cubi di sedimenti, il provveditorato per le opere pubbliche ha stanziato un milione di euro e già pubblicato il bando per individuare l’impresa che si occuperà della rimozione dei primi centomila metri cubi. Per lo svuotamento della seconda parte dei fanghi, sarà il ministero, entro 15 giorni, a individuare la competenza d’intervento.
Intanto i 5 Stelle sollevano l’allarme sull’emergenza sabbia all’imbocco del porto, che nei giorni scorsi ha costretto alcuni pescherecci a ormeggiare a Ortona. «Ci saremmo aspettati l’intervento tempestivo di Comune e Regione per stanziare immediatamente fondi per l’emergenza, ma invece solo silenzio», accusa il consigliere comunale Massimo Di Renzo. Dall’altro lato, Sospiri annuncia un minidragaggio.