Rapinatore ucciso a Francavilla, l'assalto in bancaTestimoni sotto choc: legati e fatti inginocchiare

9 Luglio 2011

"In strada una folla di curiosi osserva la scena del crimine davanti alla filiale". Ora è caccia al complice

FRANCAVILLA. «Ero in una delle stanze, non nella sala principale. Abbiamo sentito le urla. Poi è arrivato lui e ci ha fatti inginocchiare tutti in una stanza, nell'ultima stanza in fondo. Ci ha fatti legare con le fascette da uno di noi, forse un dipendente forse un cliente, non lo so». È il racconto di una delle persone che ieri mattina erano dentro la filiale durante l'assalto. «Li hanno legati con le fascette», conferma il parente di un testimone, che ha potuto parlare con chi ha assistito al colpo. «Sono entrata durante la rapina», racconta una cliente, «lui era da solo, a volto coperto. Mi sono messa stesa per terra e basta». Poi va via.

La guardia giurata che era nella filiale quando esce non vuole dire nulla. Ma mentre è ancora dentro la banca a parlare con un'altra persona la si vede mimare il gesto della cintura sfilata.
Fuori dalla filiale ad aver visto e sentito qualcosa sono in tanti. «Stavo entrando nella traversa per andare da mia madre che lavora nel centro estetico. Ho visto una macchina dei carabinieri, ho sentito due colpi e sono scappata», racconta una ragazza.

«Quattro, cinque spari a ripetizione. Una raffica di colpi. Mi sono catapultato a chiudere il negozio e li ho visti uscire. Avevano una pistola in mano grossa così». Denis Iezzi è terrorizzato: con le mani indica la misura dell'arma impugnata dai carabinieri. Il suo salone è proprio lì di fronte. Dalle vetrine che danno sulla strada i dipendenti e i clienti sono riusciti a scorgere qualche strascico. «Alla fine di tutto il direttore della banca», prosegue l'uomo, «è venuto fuori spedito con le mani alzate».

«Io ho visto sfrecciare un'auto», sussurra un signore di mezza età, «andava verso sud. Subito dopo si è alzato in volo l'elicottero. Ho capito subito che qualcuno ci aveva rimesso la pelle».

Pochi minuti dopo la sparatoria la strada si riempie di gente. In tanti hanno sentito il rumore degli spari dalla strada o dalla propria casa «Avevo parcheggiato proprio qui, ho visto la Punto dei carabinieri arrivare a sirene spente. Poi, di corsa sono scesi dall'auto», racconta un altro testimone, «due di loro sono entrati nell'istituto di credito, uno è andato dietro e un altro ancora è rimasto fuori. Ho sentito gli spari, cinque in tutto, e poi le urla. Una decina di persone, poco dopo, sono uscite spaventate dalla banca».

La versione è confermata da altre due persone, arrivate nello slargo intorno alle 13,05 poco prima dell'orario di chiusura della banca. «La Punto dei Carabinieri ha aggirato il palazzo in silenzio. Poi sono entrati dentro». Nel pomeriggio l'aria davanti alla banca è decisamente più serena. Arrivano due donne che si avvicinano al bancomat, guardano attraverso il vetro dentro la filiale e non riescono a trattenersi. «Wow, ci stanno i carabinieri con la tuta bianca. I Ris. Sa, noi lo sappiamo, siamo appassionate di queste cose».
(ha collaborato Paola M.S. Toro)

© RIPRODUZIONE RISERVATA