Residenza per anziani nell’ospedale del Carmine

Penne, la proposta del sindacato dopo l’incontro con il sindaco D’Alfonso L’attuale casa di riposo ospita 29 pensionati e accusa problemi di sicurezza

PENNE. Trasformare subito la struttura abbandonata del Carmine di Penne in una moderna residenza sanitaria per anziani. E'questa la richiesta avanzata dalle sigle sindacali riunite a margine dell'incontro avuto giorni fa con il sindaco Rocco D'Alfonso per concertare alcune scelte in materia tributaria in vista dell'approvazione del bilancio previsionale 2012.

La Cgil, Cisl e la Uil e le relative federazioni dei pensionati, dopo le recenti inchieste condotte dalla stampa sullo sperpero di denaro pubblico per quello che al Carmine doveva diventare un centro geriatrico all'avanguardia, costato oltre 15 milioni di euro e mai utilizzato, hanno lanciato la loro proposta all'amministrazione D'Alfonso, sottoscrivendo un documento, affinché si faccia interprete delle loro istanze presso la Asl e la Regione Abruzzo, condividendo il progetto con gli altri sindaci del comprensorio vestino.

A Penne esiste una casa di riposo da oltre un secolo, nata come orfanotrofio femminile "De Sancti- Del Bono" che attualmente ospita 29 anziani, assistiti da una infermiera e sette ausiliari, di cui 5 con contratto precario da diversi anni. La struttura, nonostante gli interventi di manutenzione fatti negli anni passati, presenta notevoli problemi di sicurezza per la sua conformazione, mantenuta pressochè inalterata (è un palazzo nobiliare a più livelli) e logistici per l'ubicazione nel centro storico, inaccessibile alle ambulanze. Considerata l'impossibilità di intervenire in maniera risolutiva per eliminare queste criticità, la proposta dei sindacati è quella di trasferire la casa di riposo al Carmine, recuperando la destinazione d'uso ultima che gli era stata assegnata. I vantaggi di questa operazione – secondo i sindacati - sarebbero molteplici.

Innanzitutto, verrebbe riqualificato un patrimonio immobiliare lasciato nell'oblio da circa un trentennio e mai fruito dal pubblico, per il quale sono state spese somme faraoniche sia per la realizzazione sia per l'arredo interno ed esterno, come la sala cinema da trecento posti.

Si potrebbero inoltre salvaguardare i livelli occupazionali, stabilizzando il personale già in organico con la concreta possibilità di un incremento degli stessi e si offrirebbero all'utenza un servizio residenziale e servizi socio- assistenziali competitivi, trasformando il Carmine in una Rsa di interesse regionale.

Claudia Ficcaglia

©RIPRODUZIONE RISERVATA