Resort Le Vele, al Comune un milione e 300 mila euro

Francavilla, la proprietà deve pagare per il cambio di destinazione d’uso Il contestato residence turistico sarà trasformato in appartamenti

FRANCAVILLA. Un milione e 300 mila euro per ottenere il cambio di destinazione d’uso in appartamenti del residence Le Vele. A tanto ammonta la plusvalenza che la ditta Abruzzo Property & Resort srl, titolare del permesso di costruire del tanto discusso complesso turistico-ricettivo localizzato sulla spiaggia al confine con Pescara, conosciuto anche come resort, dovrà versare al Comune per ottenere la trasformazione d’uso in residenziale dell’immobile. L’intervento edilizio, autorizzato dall’ufficio tecnico nel 2008 (alla vigilia delle elezioni amministrative che segnarono il passaggio fra l’amministrazione Angelucci e quella guidata da Di Quinzio) da subito fu duramente osteggiato dalle associazioni ambientaliste, perché andava a distruggere l’ultimo tratto di arenile inedificato, sopravvissuto alla cementificazione a tappeto del lungomare cittadino. Le denunce alla magistratura per presunte irregolarità nell’iter, portarono prima al sequestro del cantiere e poi, un anno dopo, al suo dissequestro, causando un fermo nei lavori che si è protratto negli anni e che ha trasformato quello che doveva diventare un resort di lusso, in una delle grandi opere incompiute di Francavilla insieme al porto alla foce dell’Alento. Ora, però, la sofferta vicenda sembra arrivata al capolinea. «L’Abruzzo Property & Resort srl, ha presentato presso gli uffici del Comune, una richiesta per il cambio di destinazione d’uso del complesso edilizio, ben conosciuto dai francavillesi ed osteggiato da me e dalla precedente amministrazione, per procedere ad una trasformazione in appartamenti» annuncia il nuovo assessore all’urbanistica Vincenzo Di Lorenzo, «come consentito dalla modifica all’articolo 14 delle norme tecniche di attuazione. Questa richiesta determina un plusvalore da applicare a favore del Comune che percepirà circa 1 milione 300 mila euro rispetto a tale trasformazione. Una notizia assolutamente positiva per le casse del Comune». «Visto che il manufatto esiste, è regolare», prosegue Di Lorenzo, «e non si può determinare alcuna altra azione che potrebbe riportare la situazione al punto di partenza; visto che quello che noi abbiamo perseguito in passato, allo stato attuale, è pura utopia, tutto ciò che ci concede la norma da noi approvata è che almeno, dinanzi all’arricchimento del privato, ci sia un adeguato ristoro del pubblico». La richiesta della Abruzzo Property dovrà comunque essere sottoposta all’approvazione del consiglio comunale.

Giuseppina Gherardi

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