Ricoveri, è di nuovo allarme: terapie intensive raddoppiate 

Crescono anche i contagi: più 15% in una settimana. Parruti: «Quarta dose e antivirali»

È nuovo allarme negli ospedali abruzzesi. Mentre i contagi si mostrano in costante crescita, infatti, il numero dei ricoveri è protagonista di una vera e propria impennata. Soprattutto nelle Terapie intensive, dove i pazienti sono raddoppiati in una settimana: da 6 a 12.
«Stiamo rivedendo numeri di un certo rilievo. A Pescara 10/12 consulenze in Pronto soccorso ogni giorno. La crescita è fisiologica a causa del rialzo dei contagi, anche perché ormai è dimostrato che il Covid sta aumentando fenomeni acuti di altre patologie», spiega uno dei medici in prima linea negli ospedali abruzzesi, il primario del reparto di Malattie infettive Giustino Parruti, continuando: «Ancora non c’è sovraccarico e la situazione è gestibile, grazie soprattutto agli antivirali che ci permettono di ridurre il numero delle persone ricoverate. Su questo siamo tra le regioni più virtuose in Italia».
Quindi l’appello, soprattutto alle persone più a rischio di complicanze: «È dimostrato che entro le 48 ore gli antivirali garantiscono un decorso asintomatico o paucisintomatico del Covid. È necessario quindi non temporeggiare ed esigere immediatamente il trattamento se si è a rischio e anziani. E poi bisogna continuare a vaccinarci. In tanti hanno ricevuto la terza dose un anno fa, ora queste persone sono esposte, soprattutto alle nuove varianti, a partire da Cerberus. Bisogna ricevere la quarta dose. Stiamo infatti tendendo all’endemia, questa fase di micro-ondate è governabile se manteniamo la memoria immunitaria, quindi vaccinandoci, e se facciamo ricorso sempre di più agli antivirali. E poi non bisogna dimenticarsi la mascherina nelle situazioni di particolare pericolo: penso a bus e treni per esempio, con tante persone insieme che condividono spazi ridotti per tanto tempo.
IMPENNATA E REPORT
Il bollettino settimanale della Regione, diffuso ieri come ogni venerdì, segnala 6.801 nuovi contagi in Abruzzo, di cui 1.128 reinfezioni. In sette giorni i casi sono cresciuti quasi del 15%, in un mese del 42%.
I nuovi contagi sono stati scovati attraverso poco meno di 40mila tamponi (5.040 molecolari e 34.620 antigenici): il tasso di positività dei test negli ultimi sette giorni è stato quindi del 17,15%.
La maggior parte dei nuovi positivi si è registrato in provincia di Chieti (1.850), seguita a ruota da quella di Pescara (1.844), poi quella di Teramo (1.730) e infine quella dell’Aquila (1.240). Tra le città è Pescara quella con più casi tra il 26 novembre e ieri: 534 in sette giorni. Poi viene L’Aquila con 362 nuovi positivi, Teramo con 290, Chieti con 258, Montesilvano con 230, Vasto con 177, Avezzano con 136, Giulianova e Lanciano con 115. Chiude la classifica delle dieci città abruzzesi più colpite Francavilla al Mare con 112 contagi.
Al netto dei 5.729 nuovi guariti registrati, il numero degli abruzzesi attualmente positivi torna comunque a salire e raggiunge quota 17.369.
Ma sono i dati sulla pressione ospedaliera a far preoccupare maggiormente gli esperti. Nelle strutture sanitarie abruzzesi l’impennata ha infatti cominciato ad accelerare con forza di recente, a c«avallo tra novembre e dicembre: in una settimana si è passati da 182 a 215 pazienti assistiti nei reparti ordinari (un mese fa erano 176) e da 6 a 12 abruzzesi ricoverati in Terapia intensiva.
Anche il bilancio delle vittime delle complicanze del virus è tornato a crescere: nell’ultima settimana sono stati 14 i morti (di età compresa tra 73 e 98 anni), contro i 12 dei sette giorni precedenti. Il tragico bilancio delle vittime dall’inizio della pandemia ha quindi raggiunto quota 3.771 dall’inizio della pandemia.
ETà più COLPITE
Del resto nella popolazione degli ultraottantenni – e quindi più a rischio di complicanze in caso di positività – i casi sono cresciuti del 12%: dai 442 contagi a 496 in sette giorni. È salito del 10%, invece, il dato della fascia della popolazione più corposa, quella tra i 20 e i 79 anni: da 4.275 a 4.699 contagi in sette giorni. Ma la fetta della popolazione in cui il virus ora si diffonde più velocemente è quella degli adolescenti, quindi dai 12 ai 19 anni: più 16%, da 225 a 261 casi. In controtendenza il dato degli under 12: meno 5%, da 233 a 221 casi.
RAPPORTO ISS
Anche il report settimanale del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità conferma il trend in peggioramento dell’Abruzzo. Innanzitutto crescono i casi, ma torna a risalire anche il numero dei focolai: sono 104 . Con questo, anche l’indice di trasmissibilità torna per l’Abruzzo sopra alla soglia epidemica fissata a Rt1: in una settimana è passato da Rt0.93 a Rt1.07.
Sulla pressione ospedaliera, anche nell’ultimo report l’Iss assegna all’Abruzzo un rischio “moderato” di repentino peggioramento dei ricoveri nei prossimi 30 giorni.