Rifiuti, anche la Soget dovrà pagare la tassa

Francavilla, il Codacons: gestisce i parcheggi sulle aree demaniali adesso l’amministrazione Luciani recuperi le annualità 2011 e 2012

FRANCAVILLA. La Soget spa, la società che gestisce i parcheggi estivi a pagamento sul territorio di Francavilla, è tenuta a pagare la Tarsu (tassa sui rifiuti) sulle aree demaniali concesse in uso dal Comune.

Lo afferma il Codacons, sulla base di una recentissima sentenza della Corte di cassazione che è stata depositata il 25 luglio scorso. In una lettera aperta al sindaco Antonio Luciani, il coordinatore provinciale del Centro tutela utenti consumatori, Vittorio Ruggieri, fa presente che «la porzione di strada destinata alla sosta dei veicoli è sottratta al normale uso collettivo», per cui il «detentore è tenuto a versare il tributo relativo allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Questo significa che a Francavilla la Soget dovrà pagare la Tarsu sugli spazi demaniali adibiti a parcheggi a pagamento, sia per quest’anno che per l’anno passato. Stiamo parlando di svariate decine di migliaia di euro, che potrebbero essere utilizzate, ad esempio, per i servizi sociali che sono stati tagliati». A fronte della sentenza della cassazione, il Codacons sollecita l’amministrazione di Francavilla a far pagare alla Soget la Tarsu per il 2011 e il 2012.

«Auspichiamo», incalza Ruggieri, «che l’amministrazione comunale, sempre pronta a spremere i cittadini quando si tratta di recuperare soldi - come insegnano le vicende dell’enfiteusi e della Tarsu - si comporti allo stesso modo con la Soget Spa e faccia pagare alla società di riscossione quanto dovuto per la tassa di smaltimento di rifiuti solidi urbani». Inoltre, il Codacons chiede di «sapere in dettaglio dal sindaco e dall’assessore al bilancio a quanti metri quadrati ammontano gli spazi demaniali concessi in uso dal Comune alla società di riscossione e qual è la cifra che il Comune dovrà incassare. Auspichiamo, ovviamente, che in tutti i comuni abruzzesi i sindaci si comportino allo stesso modo, anche per non incorrere in una responsabilità amministrativa e contabile sanzionabile dalla Corte dei Conti» conclude Ruggieri.

Giuseppina Gherardi

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