San Valentino, torna l’acqua per i cittadini 

Il Comune revoca il divieto di utilizzo dell’acquedotto La Morgia: «Nessun rischio per il consumo»

SAN VALENTINO. L’amministrazione comunale di San Valentino ha revocato il divieto di utilizzo dell’acqua potabile che proviene dall’acquedotto della Morgia. L’ufficio d’igiene della Asl ha dato il via libera all’uso dopo aver analizzato l’acqua, che è risultata pura e quindi utilizzabile per l’alimentazione. L’apposita ordinanza di revoca è stata emanata venerdì scorso.
«Chiaramente parliamo dell’acquedotto della Morgia», ha detto il vice sindaco Lino Sciambra, «perché l’acquedotto dell’Orfento lo abbiamo chiuso perché dobbiamo completare una serie di indagini e fare dei lavori di ripristino là dove abbiamo trovato delle criticità».
Il riferimento è all’escherichia coli riscontrata nelle analisi all’acquedotto dell’Orfento effettuate a seguito degli oltre 200 casi di gastroenteriti emersi nella popolazione due settimane fa. Per questo la Asl aveva invitato il Comune di San Valentino ad emanare un’ordinanza per vietare l’uso dell’acqua potabile per scopi alimentari, anche previa bollitura. «Ora stiamo agendo in urgenza», ha spiegato il vice sindaco, «perché la proprietà della condotta non è del Comune di San Valentino, ma del consorzio acquedottistico dell’Orfento che comprende sei Comuni. Noi abbiamo tutto l’interesse ad agire subito. Nell’acqua sono state trovate quantità non eccezionali del batterio e questo rende poco agevole capire quale sia stata l’esatta causa, perché a fronte di valori di contaminazione non particolarmente alti non si spiega la presente di escherichia coli».
«Noi», ha affermato Sciambra, «stiamo cercando di capire questo. Nel frattempo abbiamo completato le procedure per garantire l’acqua proveniente dall’acquedotto della Morgia. Abbiamo riparato le varie rotture delle condotte. Adesso i cittadini hanno un flusso normale proveniente dalla Morgia, controllata dall’Aca». Un flusso che potrebbe avere qualche riduzione a causa delle limitazioni imposte dall’azienda acquedottistica per fare fronte alla carenza idrica.
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