Serramonacesca, la Boldrini celebra Marcinelle: "Tragedia per lavoro disumano"

La presidentessa della Camera in Abruzzo per i 60 anni della tragedia nella miniera belga in cui morirono 262 minatori, di cui 60 abruzzesi

PRETORO. «Meno precarietà, più controlli e anche più importanza al lavoro come aspetto della dignità dell'individuo». I temi dell'immigrazione al centro della visita della presidente della Camera Laura Boldrini in Abruzzo, a Serramonacesca, per una cerimonia di commemorazione per i 60 anni della tragedia Marcinelle, nella miniera di Bois du Cazier, in Belgio: «una tragedia in cui i lavoratori purtroppo sono stati costretti a lavorare in condizioni disumane e quindi sono morti».

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L'8 agosto di 60 anni fa nella miniera belga morirono 262 persone "murate" sotto terra dopo un incidente in miniera. Più della metà delle vittime erano emigrati italiani, ben 136, e tra questi 60 abruzzesi. «Una tragedia», ha ricordato la Boldrini, «che ci dice anche che purtroppo sul lavoro e di lavoro si continua a morire». Questo è inaccettabile perché è la cosa più ingiusta del mondo morire solamente nel tentativo di fare il proprio lavoro e di portare a casa lo stipendio che serve a sé e alla propria famiglia».

«Quella di Marcinelleè una tragedia che ci riporta al nostro presente», ha sottolineato la Boldrini aggiungendo che «i processi di migrazione possono essere molto dolorosi, ma anche processi nei quali si può veramente costruire un percorso di sviluppo». Ha quindi fatto l'esempio dei «nostri connazionali in Belgio che sono parte di quel tessuto sociale e sono anche classe dirigente perché sono stati messi in condizione di avere un percorso e di integrarsi».