Smog di nuovo alle stelle in città: allarme in centro e a Porta Nuova 

Polveri ultrasottili oltre i limiti di sicurezza per quattro volte in venti giorni dall’inizio del nuovo anno Sotto accusa i riscaldamenti e il ritorno del traffico. Aria più respirabile a Montesilvano e Francavilla

PESCARA. L’allarme smog suona ancora in città. La situazione non è cambiata con il passaggio dal vecchio al nuovo anno. Dal primo gennaio ad oggi, sono già quattro i giorni in cui si sono registrati superamenti del limite di sicurezza delle polveri ultrasottili, chiamate in gergo tecnico Pm 2,5 perché hanno dimensioni inferiori a 2,5 micron. Gli ultimi sforamenti risalgono a mercoledì scorso. Le due sole centraline dell’Arta che controllano i livelli delle polveri in città, posizionate nella centralissima via Firenze e nei pressi del teatro D’Annunzio sulla riviera di Porta Nuova, hanno segnalato entrambe valori alle stelle. È andata meglio a Montesilvano, dove i livelli delle Pm 2,5 si sono solo avvicinati al limite di sicurezza, ma non lo hanno superato e a Francavilla, dove le polveri ultrasottili si sono mantenute su valori accettabili.
La situazione più allarmante si è registrata a via Firenze, dove la centralina ha indicato mercoledì 30 microgrammi per metro cubo di Pm 2,5 contro i 25, ossia il valore limite annuale fissato dalla legge per la protezione della salute umana.
Ha toccato i 29 microgrammi per metro cubo, invece, la stazione di rilevamento dell’aria del teatro D’Annunzio. In questo modo, via Firenze risulta in cima alla classifica con quattro superamenti dall’inizio dell’anno di Pm 2,5 e la zona del teatro D’Annunzio con tre.
Aria meno inquinata a Montesilvano, dove la centralina mercoledì ha segnalato 22 microgrammi per metro cubo di Pm 2,5 e a Francavilla, dove il valore delle polveri ultrasottili si è fermato a 14. Le Pm 2,5, tra l’altro, sono considerate le polveri più pericolose dagli esperti, perché possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell’apparato respiratorio fino a raggiungere i bronchi. Il livello di concentrazione di questo inquinante, sempre a detta degli esperti, aumenta durante il periodo autunnale e invernale, cioè quando al traffico dei veicoli più intenso a causa della riapertura delle scuole e della ripresa della normale attività lavorativa, si aggiungono le emissioni di polveri derivanti dall’accensione degli impianti di riscaldamento domestici. Anche le condizioni meteorologiche di questo periodo determinano un innalzamento del livello delle polveri fini.
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