L'insegna del centro benessere del Parc Hotel Villa Immacolata

PESCARA

Spuntano debiti per due milioni, fallito l’hotel Villa Immacolata

Parte la vendita all’asta di mobili e attrezzature: tra i creditori la Curia di Chieti per gli affitti mai pagati e il Comune di Pescara per 10 anni di bollette della Tari insolute. L’azione promossa da 8 ex dipendenti

PESCARA. Nell’elenco dei creditori figurano la Curia arcivescovile di Chieti per oltre 100mila euro di affitti scoperti, il Comune di Pescara per le bollette dei rifiuti contestate, fornitori ed ex dipendenti non pagati. Il conto dei debiti è di 1.917.000 euro. A fronte di questa cifra è finita in fallimento la società Parc Hotel Villa Immacolata srl che, fino al 9 marzo del 2020, ha gestito l’albergo con centro benessere sulla collina di San Silvestro. Secondo la sentenza firmata dal giudice Elio Bongrazio, «può dirsi senz’altro provata la sussistenza di una situazione di conclamata insolvenza».

Il 28 giugno, a partire dalle 9.30 nello studio del curatore Saverio Mancinelli, prima vendita all’asta di «attrezzature, mobili, arredi, elettrodomestici e attrezzi da cucina, stoviglie, macchinari». Il prezzo di partenza è di 101.990 euro (offerta minima 76.493): migliaia i pezzi in vendita, dai comodini, alle poltrone fino agli arredi per la piscina.

Ammontano a 190mila euro i debiti nei confronti degli ex dipendenti: in 8, dopo aver ottenuto i decreti ingiuntivi, hanno promosso l’azione di fallimento. Con la dichiarazione di fallimento, per i lavoratori, è possibile accedere al fondo di garanzia dell’Inps, recuperare il Tfr (Trattamento di fine rapporto) e gli stipendi arretrati.

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