Tari, aumenti fino al 500% I commercianti in rivolta

Scafa, stangata sulla tassa dei rifiuti versata da bar, ristoranti, pizzerie e pub Giancola promette modifiche alle tariffe nel 2016, domani incontra la categoria

SCAFA. La Tari a Scafa è una stangata per i commercianti. La tariffa che per molti settori, come ristoranti, bar, pizzerie, pub, ortofrutta, piante e fiori arriva al picco di 20 euro al metro quadrato, rispetto a una media di circa 3,5 euro nei Comuni vicini (quella più alta di 6 euro vige a Lettomanppello), era stata stabilita a settembre 2014 ed approvata in consiglio comunale con voto contrario della minoranza Pd rappresentata da Dino Marangoni e dal capogruppo della lista civica Gianni Chiacchia.

La stessa opposizione supportata da una mozione dei commercianti del paese, ha chiesto ed ottenuto, la scorsa settimana, la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere dell'argomento e cercare di modificare quella aliquota davvero insopportabile per esercizi in attività in un piccolo centro. La seduta civica è stata alquanto turbolenta tanto che anche l'assessore al bilancio Marco D'Ettorre non se l'è sentita di smentire i commercianti e lo stesso consigliere di maggioranza Fabio Di Venanzio non ha esitato a riconoscere l'alta percentuale della tariffa a Scafa.

Ma il sindaco Maurizio Giancola ha dovuto ribadire la scelta ormai già operata, promettendo però di fare qualcosa durante l'anno in corso per poter rivedere la tariffa per il 2016. Così, ad esempio, chi pagava circa 700 euro di Tares nel 2014, nel 2015 si troverà a pagare addirittura, dai conteggi fatti, circa 4mila euro. Una vera batosta, insopportabile per la maggior parte degli esercenti.

Commercianti e consiglieri di opposizione sono comunque intenzionati a non demordere, tanto che per domani hanno ottenuto un incontro con il sindaco Giancola, nella sede municipale, per riaprire la questione.

«Già in settembre quando votammo contro la delibera», afferma Marangoni, «avevamo manifestato le nostre preoccupazioni e motivammo il voto contrario intuendo la portata del danno economico che si sarebbe abbattuto sul settore commerciale. La nostra tariffa Tari è oggi più alta addirittura di quella di Montesilvano, il centro più popoloso della provincia, secondo solo a Pescara». «Un ristorante», fa notare Marangoni, «che con la Tares pagava 1.000 euro fino al 2014, oggi ne deve sborsare 4.500. Perciò è necessario che questa decisione venga rivista». «Ne va della vita economica della nostra cittadina», sottolinea il consigliere Pd. «C'è anche da considerare», conclude Marangoni, «che oggi il Comune risparmia, dopo aver finalmente esperito la gara per la raccolta rifiuti, 50mila euro rispetto agli anni addietro, dunque risulta ingiustificato il salasso ai commercianti».

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