fondi per manoppello

Un milione per rifare l’edificio comunale

MANOPPELLO. Un milione di euro per il risanamento e il miglioramento strutturale dell'attuale edificio del palazzo municipale, situato in piazza Giancarlo Cipressi. Sarà una delle maggiori opere di...

MANOPPELLO. Un milione di euro per il risanamento e il miglioramento strutturale dell'attuale edificio del palazzo municipale, situato in piazza Giancarlo Cipressi. Sarà una delle maggiori opere di cui godrà la città nei prossimi anni.

Il lavoro è stato finanziato per 897mila euro dalla Regione e per circa 100mila attraverso un mutuo che il Comune ha contratto con la Cassa depositi e prestiti.

Il progetto porta la firma dell'ingegner Andrea Bagagli, che si è avvalso della collaborazione dell'architetto Fabio Mancini. Le opere saranno eseguite dal raggruppamento delle ditte Ati Lauredil srl, di Loreto Aprutino e Facciolini srl, di Montesilvano, che hanno totalizzato 75,40 punti vincendo l'appalto. «Non capita tutti i giorni appaltare un'opera di circa un milione di euro e quasi tutto a carico della Regione», spiega l'assessore uscente ai lavori pubblici Romeo Ciammaichella, «è la migliore risposta a quanti, nei cinque anni trascorsi della nostra amministrazione, hanno solo criticato, a volte in modo davvero esagerato».

Gli fa eco il sindaco uscente Gennaro Matarazzo: «Con questa opera si potrà mettere in sicurezza l'edificio comunale dal punto di vista sismico, ma saranno compiuti interventi anche nelle aree circostanti per rendere ulteriormente stabile il fabbricato». Infatti, la situazione rilevata a seguito dello studio condotto nel sito e sulla costruzione è quella dell’insufficienza di resistenza globale degli elementi resistenti. «L'edificio», spiegano i tecnici progettisti, «risulta non regolare in altezza e se si esclude il ricorso all'isolamento sismico alla base, resta, quale soluzione ottimale, quella che vede l'introduzione di nuove pareti in grado di lavorare in parallelo con il sistema strutturale esistente (in cemento armato) accompagnato dalla realizzazione di rinforzi strutturali su un numero limitato di elementi di travi e pilastri con nastri in fibre di carbonio».

Insomma, un lavoro complesso e impegnativo, progettato applicando i criteri dettati dalla nuova normativa antisismica e con la previsione dell’utilizzo di nuovi materiali, come le fibre di carbonio e di tecnologie innovative. (w.te.)

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