Una scalata lunga 10 anni Anche il Senato parla di lui

La fulminante carriera dell’imprenditore di Montesilvano partito da zero redditi Già arrestato per un giro di auto di lusso e accusato di evasione, è sempre in piedi

PESCARA. Da «piccolo imprenditore con redditi praticamente inesistenti» a capo di un lungo elenco di società operanti nel campo dell’edilizia residenziale e commerciale e nel recupero del ferro. E per la finanza e la polizia di Chieti, è ancora di più: «Capo di una vera e propria holding criminale ben strutturata e perfettamente inserita nel tessuto economico/sociale non solo abruzzese».

È una scalata incredibile quella di Mauro Mattucci, l’imprenditore di 59 anni, residente a Montesilvano, arrestato ieri in un’inchiesta con 21 indagati su una presunta associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e alla frode fiscale. In 10 anni, Mattucci, sposato e padre di due figli – il maggiore Marco, 37 anni, si trova ai domiciliari – è diventato un personaggio influente dell’economia pescarese e abruzzese fino a entrare al Tortuga, lo storico locale della riviera, da proprietario.

Mattucci in Senato. Da uomo della strada fino a essere citato in un’interrogazione parlamentare presentata da 11 senatori, 8 del M5S compresa l’aquilana Enza Blundo e altri 3 del gruppo misto. Un atto rivolto al ministro dell’Interno Angelino Alfano «al fine di verificare la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite» nell’appalto più importante, oltre 65 milioni di euro, che Mattucci ha conquistato, quello di uno dei centri commerciali più grandi d’Italia a Civitanova Marche, di una fiera e del palasport da 4 mila posti in cui giocano i campioni di pallavolo della Lube. Anche in questo caso, c’è di mezzo un fallimento, quello della Civita Park (estraneo all’indagine chietina).

Scalata da Montesilvano. Montesilvano è stata la rampa di lancio e Mattucci vive ancora a Montesilvano, proprio nella sua villa con piscina arroccata sul Colle della Vecchia con una vista emozionante sui palazzi che muoiono nel mare. Una villa che, solo in parte, è stata messa sotto sequestro.

Il perché della scalata, finanza e polizia, lo spiegano con queste parole: «Il successo è stato reso possibile sia grazie alla indubbia capacità intimidatoria che Mattucci era in grado di esercitare sia grazie alla sua capacità di avvalersi di professionisti in grado di dare una parvenza legale alle sue operazioni illecite».

Auto ed evasione fiscale. Ma durante il percorso imprenditoriale, Mattucci si è trovato davanti le forze dell’ordine: nel 2009 quando è stato arrestato, ai domiciliari, con altre 45 persone per una presunta truffa di macchine di lusso. In quell’occasione, i carabinieri di Montesilvano hanno definito Mattucci «promotore e coordinatore» di un gruppo che rivendeva le auto, ma senza averle mai pagate. Un’altra volta nel 2014 quando la finanza di Pescara ha indagato su una presunta evasione fiscale da circa 10 milioni di euro contestando i reati di false fatturazioni, evasione, omessa dichiarazione e versamento delle imposte.

Affare Tortuga. Poi la scommessa della movida acquistando il Tortuga, l’ex night club al confine tra Pescara e Montesilvano fallito per un milione di euro di insolvenza. Durante la procedura di concordato, la società T&A, guidata dallo stesso Giuliano Capurri, 55 anni, arrestato con Mattucci, si è offerta di accollarsi i debiti del Tortuga ma questa proposta non ha evitato il crac. Sotto sequestro, da ieri, anche il Tortuga ma il locale non è stato chiuso: l’attività, dalla spiaggia al ristorante fino alla movida, va avanti come disposto dalla magistratura di Chieti che ha nominato un amministratore per salvare i posti di lavoro.

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