Via Sele, la parrocchia aiuta 80 famiglie povere ogni mese

Il parroco don Paolo in prima linea contro la crisi: «Diamo pacchi di cibo ad anziani e stranieri» La chiesa dà il via alla lotta alle dipendenze: gruppi di aiuto contro alcolismo e sesso compulsivo

MONTESILVANO. Una chiesa non deve essere un semplice luogo di culto, ma piuttosto un punto di riferimento per l’intera comunità. Ed è proprio partendo da questo presupposto che, ogni giorno, don Paolo Curioni, alla guida della parrocchia Beata Vergine Maria Madre della Chiesa di Montesilvano, si adopera affinché tutti i parrocchiani possano ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno. A cominciare da quello economico garantito dall’operato dei volontari della Caritas che nella chiesa di Via Sele è presente come centro di ascolto. Circa 80 le famiglie che ogni mese vengono assistite grazie alla generosità dei privati e a una serie di iniziative organizzate in parrocchia per raccogliere i fondi. Offerte che consentono a don Paolo e ai volontari dell’associazione umanitaria di elargire, 2 volte al mese, pacchi per le persone più bisognose. Si tratta perlopiù di extracomunitari con famiglie numerose che chiedono oltre ai viveri anche beni per la prima infanzia. «Ma la Caritas presente nella nostra parrocchia non assiste solo stranieri», spiega don Paolo, «al nostro centro di ascolto si rivolgono anche anziani del posto che non riescono, con la propria pensione, a far fronte alle spese per i generi alimentari o per i farmaci».

Alla parrocchia va poi il merito di offrire ospitalità a una serie di gruppi di volontari che, settimanalmente, si adoperano per offrire assistenza a persone affette da diversi tipi di dipendenza. A cominciare dagli Alcolisti anonimi che si riuniscono nei locali della chiesa 2 volte a settimana, il mercoledì e il sabato alle 18,30. A occuparsi delle persone con il vizio dell’alcool, circa 15-20 in prevalenza donne, un gruppo di volontari che si alterna per garantire continuità al servizio. Parallelamente, all’interno dell’edificio di via Sele operano i volontari di Al Anon (Alateen per gli adolescenti), un’associazione che riunisce i familiari e gli amici degli alcolisti che si incontrano per condividere le proprie esperienze. L’appuntamento in questo caso è fissato ogni venerdì alle 20.

C’è poi un gruppo di ascolto, che si riunisce il venerdì alle 18, nato per dare un conforto e un aiuto concreto ai mangiatori compulsivi. Le persone che frequentano gli incontri, circa 7, sono principalmente donne affette da bulimia o anoressia. Il sabato alle 17 è invece la volta dei codipendenti. Si tratta di persone accomunate da un bassissimo livello di autostima, una forte inclinazione alla sottomissione e che non riescono ad instaurare relazioni sane, soprattutto in ambito sentimentale. Anche in questo caso sono principalmente le donne a rivolgersi alla rete di sostegno di Montesilvano. «Offriamo assistenza a 10/15 persone», spiega una volontaria del gruppo, «lavorando principalmente sulla ricostruzione dell'autostima». Le persone affette da questo tipo di dipendenza sono spesso persone vittime di abusi che non riescono ad abbandonare il proprio aguzzino. «Questo perché, purtroppo», prosegue la volontaria, «non c'è niente di più irresistibile di un uomo violento che vuole farsi perdonare». Tra le donne seguite dal gruppo, anche una categoria che sta prendendo piede sempre di più: «Si tratta di mogli o compagne», conclude la donna, «di uomini malati di sesso e pornografia che spesso passano tutta la notte sui siti Internet per adulti».

Ultimo, ma non di certo per numeri o importanza, il gruppo dedicato alle dipendenze da narcotici che si riunisce nei locali della parrocchia due volte a settimana, il lunedì e il venerdì alle 20. È doveroso specificare, infine, che tutti i gruppi presenti nella chiesa sono assolutamente anonimi, «perché ai volontari non serve conoscere i nomi delle persone bisognose», conclude don Paolo, «per offrire loro tutto il sostegno possibile».

Antonella Luccitti

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