serie d

Avezzano in ginocchio, partita persa anche a Fermo

La Fermana gela i marsicani con due reti, la società conferma la fiducia a Lucarelli

FERMO. Finisce con il successo dei locali, maturato sul più classico risultato all'inglese. Dopo il triplice fischio, la curva ospite chiama la squadra al proprio cospetto, ma capitan Bisegna, declinando il richiamo dei supporter, riporta tutti gli effettivi presenti nello spogliatoio.

A Fermo potrebbe dunque essere finita l'era di mister Lucarelli, già sulla graticola otto giorni fa quando il presidente Paris aveva detto di voler vincere ieri per evitare provvedimenti risolutivi. Il silenzio stampa scattato nell'immediato post partita (nessuno dei tesserati avezzanesi si è presentato davanti a telecamere, microfoni e taccuini) suona come una condanna per il timoniere biancoverde, ma la società sembra tornata sui propri passi e Lucarelli, per il momento, resta al suo posto.

Nulla a che vedere con l'amicizia sugli spalti che tra Fermana e Avezzano non è nuova. Circa 25 anni di rispetto e stima reciproca legano i sostenitori delle due piazze calcistiche. Tornando alle logiche legate al rettangolo verde, le ripercussioni in classifica vedono ora l'Avezzano fermo a quota 28, appaiato con la Folgore Veregra, solo un punto al di sopra la botola dei playout.

Le dinamiche di un campionato equilibrato, fatti salvi gli estremi della graduatoria e con la gran parte delle gare del girone di ritorno ancora da giocare, rendono il torneo del tutto indecifrabile.

Si parla qui del gruppone centrale, vale a dire al consistente numero di compagini in bilico tra la gloria e la polvere. In cinque punti, si passa praticamente dalle stalle alle stelle. Così, a quota 33, proprio dove si è collocata ieri la Fermana vittoriosa sui biancoverdi, la squadra marchigiana è pronta adesso a dare battaglia al redivivo Campobasso, che è collocato appena tre gradini sopra, per inserirsi nella griglia utile a disputare gli spareggi promozione.

Eppure Lucarelli ci aveva provato, schierando davanti Moro e Bisegna, con Puglia e Di Genova esterni offensivi, Censori e Sassarini la diga difensiva mentre in porta Ciciotti è stato utilizzato al posto di D'Avino. Possesso palla prolungato abruzzese alla ricerca di pertugi attraverso i quali poter scardinare la retroguardia canarina. I locali sono però ben guardinghi, perciò gli ospiti collezionano minuti di giro palla senza poter trovare il modo di calciare in porta.

Sterile la sconfinata serie di corner collezionata nella prima frazione di gioco, paradossale poi cedere al primo vero affondo fermano. Bomber Molinari accende Iotti di tacco, palla in mezzo non trattenuta a dovere da Ciciotti e tapin vincente di Cremona. Censori si carica il riscatto dei suoi sulle spalle, scaglia da lontano ma per l'estremo marchigiano Olczak è ordinaria amministrazione. La pressione abruzzese è comunque costante, ma tale purtroppo è anche la malasorte che non ricompensa Tabacco & soci adeguatamente. Anzi, è la Fermana ad aspettare per ripartire. Nella ripresa, Lucarelli prova a mescolare le carte, senza riscontro. Il tema della gara resta lo stesso: l'Avezzano gira, ma a vuoto; la Fermana aspetta senza fretta, consapevole di poter gestire il gol di vantaggio. Molinari s’invola e fionda sul numero uno ospite, la respinta di Ciciotti è corta ma Passalacqua non ne approfitta.

Il raddoppio è nell'aria, arriva in concomitanza con la doppietta di Cremona. Ottima l'imbeccata filtrante di Pero Nullo per l'ariete goleador, lo scarico di potenza sotto l'incrocio manda la partita in archivio aprendo di fatto l'analisi approfondita per il numero uno della società avezzanese Paris. (c.t.)