Dilettanti, stagione finita Ortolano: «Lo dirà la Figc» 

«Lavoriamo per costruire un pacchetto di norme e contributi a favore dei club» 

PESCARA. I dilettanti del calcio non ripartiranno per chiudere la stagione 2019-2020. La notizia è certa, ma non ufficiale. Sarà la federazione a stabilirlo. Il presidente Daniele Ortolano (stasera ospite del programma Sottoporta su Rete8 Sport alle ore 21) lo pensa, ma non lo dice. Non spetta a lui annunciarlo. Ma dice altro, rispondendo anche alle critiche piovute sulla Lega nazionale dilettanti.
Ortolano, quali decisioni?
«In questi giorni spesso compaiono dichiarazioni e contributi di esperti o presunti tali che riguardano provvedimenti di chiusura dell'attività dilettantistica e giovanile e relative soluzioni attinenti al merito sportivo e alle classifiche definitive. Mi sembra quindi doveroso, al fine anche di evitare disorientamento, puntualizzare che la decisione di chiudere le attività e le modalità con cui terminiamo la stagione sono di esclusiva competenza del consiglio federale. Nessun comitato può decidere autonomamente».
La base spinge per chiudere...
«In questo lungo periodo non ho rilasciato dichiarazioni per la responsabilità istituzionale che ho nei confronti delle società. Ci siamo resi disponibili all'ascolto delle incertezze e inquietudini di tanti presidenti di società».
Quali provvedimenti prenderà il consiglio federale?
«In questo momento siamo nella fase 1, non solo dal punto di vista sanitario e dell'emergenza Coronavirus. Poi, entreremo nella fase 2, la più delicata, difficile, sopratutto se il consiglio federale e poi la Lnd dovessero decidere per il blocco di tutta l'attività dilettantistica e giovanile; e per stabilire le modalità con cui terminare la stagione 2019/2020 (merito sportivo?) e cercare di evitare ricorsi che bloccherebbero la prossima stagione».
Quali misure intende prendere il comitato?
«Ci sono varie proposte e varie ricette miracolose di esperti, di insigni giuristi, di economisti, di ex dirigenti federali, ex di tutto che confondono le società e i dirigenti. Invece in questi due mesi il presidente Sibilia e il direttivo della Lnd sono stati impegnati ogni giorno a mettere al riparo la struttura della Lnd (che conta 350 dipendenti), a quantificare i danni che questa emergenza provocherà sul numero delle iscrizioni e a redigere un documento strategico presentato alla Figc e quindi al ministro dello sport, che illustra la missione della Lnd e l'impatto economico e di costi da sostenere del calcio dilettantistico con la richiesta per la destinazione di fondi all'attività dilettantistica e di base anche attraverso la modifica della legge Melandri».
Quindi?
«In Abruzzo siamo impegnati a progettare il futuro, proponendo alla Lnd insieme a tutti i comitati un piano di sostegno economico alle nostre società e partecipando insieme alla giunta del Coni, riunione in video conferenza voluta dall'assessore allo sport della Regione Guido Liris e abbiamo proposto e richiesto un forte impegno di contributo economico per la ripresa dell'attività dilettantistica e giovanile con interventi diretti: cancellazione o riduzione dei canoni di gestione e di affitto da parte di enti pubblici o privati; contributi per il riavvio della gestione degli impianti; garanzie di intervento pubblico per la sanificazione degli impianti; contributi alle società diretti a sostenere l'attività di base dei giovani».
E poi?
«Siamo impegnati con un istituto di credito, già parte della Lnd, per mettere in atto un nuovo protocollo relativo ad una linea di credito che potrà rivelarsi utile per la ripresa dell'attività sportiva delle società. Siamo consapevoli che per risolvere questa crisi dovremo costruire per le società una serie di provvedimenti sia di natura economica che normativa. Però...».
Però, che cosa?
«Vorrei per ultimo assicurare le società che il fondo investimenti immobiliari, accumulato nei vari esercizi di gestione dalla metà degli anni 90 fino al 2008, sotto le due presidenze di Papponetti prima e di Ortolano poi è ancora lì pari a 1.014.000 di euro (circa 650.000 sono stati "risparmiati" dalla stagione 2001-2002 ad onor del vero) la cui destinazione per adesso non può essere cambiata. Il comitato regionale non ha potuto realizzare la sede perché nel 2003 sotto la mia presidenza la federcalcio srl, proprietaria del terreno, affidò il progetto ad un ingegnere aquilano e poi nel 2013 l'allora presidente della federcalcio srl Giancarlo Abete affidò la realizzazione della nuova sede con un nuovo progetto ad un'impresa sempre aquilana la Covit srl. Noi comitato Abruzzo oggi siamo nella nuova sede e la Lnd Immobiliare è in trattativa con la Federcalcio srl per il definitivo acquisto dei locali da noi occupati. Per adesso il canone di acquisto non ci è stato richiesto e noi stiamo solo accantonando fondi per l'eventuale richiesta da buoni amministratori, in attesa della trattativa con la Lnd srl per la definitiva conclusione della vicenda».
@roccocoletti1. ©RIPRODUZIONE RISERVATA