Juve-Napoli vale più di una Supercoppa 

Anni di rivalità, dispetti e carte bollate per una sfida (saltata in campionato) che assegna il primo titolo della stagione

REGGIO EMILIA. La parola d'ordine in casa Juve è soltanto una: ripartire. «Bisogna cancellare la sconfitta e la partita di Milano, abbiamo la fortuna di tornare subito in campo», ha detto Andrea Pirlo alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana (stasera ore 21 diretta tv su Rai 1) contro il Napoli, «e dovremo farlo con la testa libera: servirà un altro atteggiamento, ma sono certo che lo avremo perché abbiamo voglia di rivalsa e di dimostrare che non siamo quelli dell'altra sera. Le finali si giocano e si devono vincere, noi siamo qui per quello». L'occasione per il primo trofeo della sua carriera da allenatore arriva dopo il tonfo di San Siro contro l'Inter, c'è un'altra big sul cammino dei bianconeri: «Sono forti, lo hanno dimostrato e davanti hanno giocatori bravi e temibili: c'è bisogno di grande attenzione, mi auguro di vedere quelle soluzioni che abbiamo provato in allenamento». Di fronte avrà il suo grande amico ed ex compagno ai tempi del Milan, Gennaro Gattuso: «Specialmente da quando è arrivato, il Napoli ha dimostrato di essere un'ottima squadra, ma non sarà la partita tra Pirlo e Gattuso», ha detto il tecnico bianconero, «bensì Juventus-Napoli, due formazioni che hanno meritato di giocarsi questo trofeo e questa partita così importante». Alle defezioni già annunciate di Dybala e dei positivi al Covid Alex Sandro, Cuadrado e De Ligt si è aggiunto all'ultima ora anche Demiral: «Già quando ha giocato non era al 100%, ora ha avuto una piccola ricaduta e dovrà stare fuori qualche giorno». In porta ci sarà il polacco Szczesny perché «Buffon ha avuto qualche problemino, ma era già stato deciso così», il dubbio più grande riguarda Kulusevski (favorito) in ballottaggio con Morata: «Può essere una soluzione dall'inizio o a gara in corso. Le critiche? Non mi sono piaciute quelle ricevute dai giovani, piuttosto preferisco che attacchiate me». In difesa ci sarà Danilo, che sa bene quale Juve vorrebbe vedere: «Barcellona e Milan sono un buon punto di riferimento di prestazione: abbiamo fatto belle partite e giocato bene con il pallone, bisogna partire da lì», sostiene il difensore brasiliano.
Regolamento. In caso di parità, dopo i 90 minuti regolamentari, si giocano due tempi supplementari di 15 minuti ognuno e, in caso di ulteriore parità, si passa ai calci di rigore.
LA FORMAZIONE
JUVENTUS (3-5-2): 1 Szczesny; 13 Danilo, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 22 Chiesa, 30 Bentancur, 5 Arthur, 14 McKennie, 33 Bernardeschi; 7 Ronaldo, 44 Kulusevski. Allenatore: Pirlo.
Arbitro: Valeri di Roma.
Angelo Caradonna