L’Aquila, è il Prato la sua bestia nera

I Cavalieri toscani impongono il terzo stop consecutivo ai neroverdi.

L’AQUILA. Terza sconfitta consecutiva dell’Aquila Rugby nel campionato di Super 10. Ieri sera, i neroverdi sono stati battuti 20-29 dalla loro bestia nera, i Cavalieri Prato, abili a sfruttare ogni possibile errore sulle ripartenze. Ai neroverdi non ha giovato la superiorità nelle mischie ordinate e il possesso palla. Errori da mettere a frutto in vista della prossima sfida col Venezia.

Il primo tempo è segnato dalla pressione della manovra aquilana sulla trequarti avversaria. Zaffiri trascina i suoi in una caccia al raggruppamento dei Cavalieri, regalando alla partita un ritmo allegro. Dell’Aquila i primi otto punti con la meta di Martin Daniel Roccuzzo, capace di approfittare di una svista di Gori, il suo omologo della squadra avversaria, per infilarsi alla sinistra dei pali. Non si fa certo attendere la replica del Prato. Dagli sviluppi dell’azione successiva, Kristopher Burton si porta sulla ventidue aquilana per un calcio telefonato sul versante opposto. Filippo Cristiano deve solo raccogliere e schiacciare in meta. Si viaggia sul filo del rasoio, ma tra Prato e L’Aquila non è certo una novità visto che gli ultimi sette confronti tra le due squadre hanno registrato dei rapidi capovolgimenti di fronte. I neroverdi continuano a spingere e L’Aquila cerca di approfittare sulle ripartenze.

Al 30’ Fraser è bravo a intercettare un pallone a centrocampo e trovare spazio per l’inserimento, ma la sua corsa si ferma a dieci metri dalla linea di meta. Il Prato si ripropone dall’altra parte del campo, ma Roccuzzo interrompe un’azione con un placcaggio al collo ai danni di Rima Wakarua, rimediando un cartellino giallo. Più tardi, nel secondo tempo, Burton restituirà la cortesia con un fallo analogo, sanzionato sempre con un’ammonizione dall’arbitro Pennè. Le due squadre vanno al riposo sul punteggio di 11-11. L’avvio di ripresa appare decisamente meno ricco di spunti. Le due squadre si studiano a lungo e rinunciano quasi a giocare alla mano, prediligendo invece dei calci a lungo raggio. La partita si gioca dal dischetto, tra Fraser e Wakarua, almeno fino alla meta realizzata da Petillo, scaturita da un doppio errore sulle due touche battute da Cerqua a ridosso della linea neroverde.

Un ovale battuto troppo in mezzo al campo condanna l’asse difensivo aquilano a fare le spese dell’unica azione giocata alla mano dell’intero incontro, dalla quale Luca Petillo, terza linea dei toscani, riesce a trovare il varco per i cinque punti. La mancata trasformazione di Wakarua tiene ancora in gioco i neroverdi, complice anche la superiorità numerica per il giallo a Burton. Al 27’ st Fraser centra un altro piazzato e poi, cinque minuti dopo, arriva il calcione di Manawatu, centrale ma da oltre metà campo.

Si avvicina lo scadere del secondo tempo e L’Aquila è ancora in vantaggio ma poi, a ridosso del 40’ del secondo tempo i Cavalieri Prato conquistano un calcio piazzato da posizione invitante. Wakarua non sbaglia questa volta e i toscani possono così scavalcare gli avversari.
Nei minuti di recupero, i neroverdi si riportano in avanti spingendo sulla mediana. Sulla ventidue toscana, Fraser trova chiusi tutti i varchi. L’unica soluzione è quella di un drop. L’arbitro Pennè inizialmente convalida, ma poi gli assistenti gli fanno cambiare idea. L’ovale, effettivamente, ha soltanto lambito la traversa, passando però dalla parte di sotto.

L’Aquila tenta una timida replica, ma senza fortuna. I neroverdi si spingono sino alla trequarti ma l’estremo Wakarua recupera la palla approfittando di un errore di Menè, per proporsi in avanti e schiacciare la terza meta che sancisce il ko definitivo. La relativa trasformazione nega all’Aquila anche il punto di bonus.