Lucchesi: Pescara, tolleranza zero

Il dg e la crisi dei biancazzurri: non sono più ammessi passi falsi.

PESCARA. Tolleranza zero. Si raccoglie in due parole il pensiero di dirigenza e tifoseria. Il rovescio di Reggio Emilia non è passato inosservato, specialmente per la tifoseria che ieri ha avuto un faccia a faccia con squadra e tecnico prima dell’inizio della seduta d’allenamento. Si sono guardati negli occhi nel chiuso dello spogliatoio, invece, il direttore generale Fabrizio Lucchesi, giocatori e staff tecnico. Un confronto serrato utile per capire quale ingranaggio non sta funzionando nella complessa macchina biancazzurra. Da oggi in poi sarà vietato sbagliare. Lucchesi ha parlato a lungo anche con la stampa per cercare di focalizzare meglio cosa non sta andando per il verso giusto. «Ho parlato con i ragazzi», ha detto l’ex diggì della Roma. «Abbiamo preso atto che c’è qualcosa che non funziona. Non siamo arrivati al punto di non ritorno. La situazione è guaribile, ma bisogna metterci rimedio subito senza aspettare troppo tempo.

Abbiamo preso coscenza dei problemi e d’ora in poi tolleranza zero sotto tutti i punti di vista». E ha aggiunto: «Le sconfitte ci possono pure stare nell’arco di un campionato, ma il modo non è piaciuto». La squadra è sotto stretta osservazione, come lo è anche l’allenatore. «In campo non ci vanno i curriculum dei giocatori, ma gli uomini e il carattere. Bisogna dimostrare di essere un gruppo non solo con le parole». La scelta di aver assemblato un gruppo di 24 potenziali titolari si sta rivelando un problema per la gestione del gruppo. «Il progetto di questa società è quello di andare in B entro due anni. Se vuoi vincere devi avere una rosa ben assortita che riesca a sopperire alle squalifiche e agli infortuni. E’ comprensibile che quando qualcuno rimane fuori non è contento. Chi è venuto qui sapeva che c’era una forte concorrenza e ha accettato». I giocatori sono sotto la lente d’ingrandimento, ma l’allenatore rimane intoccabile. «Il problema non è l’allenatore.

In campo ci vanno i giocatori e se cambi l’allenatore non serve a nulla. Cambiare il tecnico è un’idea peregrina». Antonello Cuccureddu, comunque, negli ultimi tempi è sembrato innervosito dagli umori della piazza, lasciandosi andare anche con dichiarazioni pepate. «Il tecnico ha sofferto un po’ la pressione e ha avuto una reazione caratteriale. Lui ha le sue idee e il suo modo d’intendere il calcio e bisogna lasciarlo lavorare. Forse si è lasciato un po’ andare e ha dato troppo peso ai fattori esterni». Tutti sotto controllo, quindi il mercato di gennaio potrebbe regalare sorprese. «Io la mia idea a riguardo l’avevo già da diverso tempo e non saranno le ultime quattro partite a farmela cambiare».

Notiziario. Lavoro di scarico per i calciatori che hanno giocato a Reggio, lavoro aerobico per gli altri e partitelle a campo ridotto. Infermeria affollatissima. Contro il Foggia mancheranno sicuramente l’attaccante Zizzari, per uno stiramento muscolare al polpaccio, il centrocampista Bonanni ha una distrazione al legamento collaterale del ginocchio, il difensore Mengoni è bloccato da una contusione muscolare e Tognozzi ha ancora dolore al retto femorale. Per Bonanni e Zizzari si profila un lungo stop. Oggi doppia seduta al Poggio degli Ulivi.