Il mio giudizio era ironico dopo la gara di Foggia E ci abbiamo riso sopra Le proteste? Si fanno nelle sedi giuste

Lucchesi ricuce lo strappo con la società

«Non ci sono divergenze con i dirigenti, sull’arbitro ho fatto soltanto una battuta»

PESCARA. Fermi tutti, parlo io. E’ stato punzecchiato a dovere dalla dirigenza per alcune dichiarazioni «soft» sull’arbitraggio di Foggia-Pescara. Il direttore generale biancazzurro Fabrizio Lucchesi, però, alza la mano e spiega il suo pensiero.

Alcuni dirigenti non hanno gradito alcune sue dichiarazioni nel dopo-gara di Foggia. Che cosa si sente di dire?
«Non c’è nulla da replicare. Più uno replica e più si smentiscono cose che non esistono. E’ solo una cosa ingigantita. Lo scopo di un dirigente è di mitigare gli animi a fine partita. Non posso esternare davanti alle telecamere quello che vorrei dire, altrimenti dovrebbero arrestarmi o squalificarmi per parecchio tempo. L’ultima volta che l’ho fatto ho preso tre mesi e mezzo. Negli spogliatoi ho cercato di far trasparire quello che pensavo con una punta di ironia, dicendo che mi era sembrata una buona terna arbitrale. In realtà le cose su cui c’è da recriminare sono tante. Però bisogna farsi sentire nelle sedi opportune», aggiunge il dg biancazzurro, «e ieri (lunedì, ndc) ho fatto questo. Noi non pretendiamo nessun vantaggio, ma il rispetto sì. L’errore può farlo l’arbitro, il guardalinee o il giocatore. Ma quando sono reiterati, gli errori mi danno disagio».

Il Pescara è terzo in classifica. Adesso che cosa può succedere?
«Ora dobbiamo vincere le due partite, magari con risultati favorevoli delle concorrenti. Il campionato non è chiuso. Se questi incastri non arriveranno lavoreremo al massimo per i play off, pieni di carica ed entusiasmo. Ho visto che i ragazzi hanno la giusta determinazione. Siamo in forma e possiamo farcela».

Con i dirigenti tutto chiarito?

«Sì, certo. Stamattina (ieri, ndc) parlavamo e ridevamo insieme».

A posteriori, che cosa ha visto nella sfortunato gara di Foggia?
«Ho visto una terna preparata, ma che ha sbagliato in alcune circostanze. L’episodio di Zizzari non l’ho visto, per esempio. Così come ho inizialmente sottovalutato il fuorigioco. Dire che è stata una buona terna è solo una battuta».

In Italia spesso si accusano le direzioni di gara.
«La Roma che cosa dovrebbe dire dopo quello che è successo nel posticipo con la Sampdoria? Ma anche altri club blasonati, come lo stesso Napoli, hanno protestato per degli errori determinanti. Certe cose succedono ovunque».

Dicono che il Palazzo abbia già deciso la squadra che deve andare direttamente in serie B. Ossia il Verona.
«Non ci voglio pensare. Certamente non è stata una stagione fortunata per noi. Abbiamo l’obbligo di vigilare e vogliamo solo rispetto. Forse qualcuno è stato più fortunato di noi».

Quindi, il rapporto col club è solido?
«Assolutamente, ripeto che abbiamo anche scherzato su questa storia dell’arbitro. Ci possono essere divergenze di vedute come succede in ogni società, ma funziona così in ogni ambiente di lavoro. Adesso conta lavorare negli interessi della squadra, della città e della società. Pensiamo a lavorare, poi faremo i bilanci».

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