Machìn, in prestito dal Monza, con il suo agente Vincenzo Pisacane, e il presidente Sebastiani

L'INTERVISTA

Machìn: Pescara nel cuore, conquistiamo la salvezza 

Il trequartista ex Monza torna dopo un anno: «Sono carico e felice»

PESCARA . Obiettivo: riprendersi il Pescara. E i suoi vecchi tifosi. A distanza di un anno dall’addio che ha lasciato l’amaro in bocca ai pescaresi, Josè Machìn torna in Abruzzo convinto di aver fatto la scelta giusta. Il 24enne cresciuto nel Barcellona e nella Roma ha detto no alle offerte di Granada e Pordenone, infine ha dribblato le avances dell’Empoli (che ha tentato di inserirsi) per vestire la maglia biancazzurra per la terza volta. «Le scelte si fanno con la testa e con il cuore, a Pescara sono stato bene e ora sono felicissimo di essere tornato», ha detto al telefono Machìn ieri mattina mentre si recava al centro sportivo del Monza per ritirare gli effetti personali, salutare la squadra e mettersi in viaggio verso Pescara in compagnia dell’agente Vincenzo Pisacane. Un anno fa, insieme a Cristian Galano, il centrocampista guineano è stato il grande trascinatore del Delfino di Luciano Zauri che ha chiuso il girone di andata a un punto dalla zona play off. Sette gol, tre assist e una serie infinita di giocate di pregio che, oltre ad aver deliziato la tifoseria adriatica, hanno attirato l’interesse del ricchissimo Monza, il club di Silvio Berlusconi che ha deciso di investire circa 4 milioni di euro per acquistarlo dal Parma. All’epoca il Pescara non ha avuto la forza di trattenerlo, ma adesso vuole goderselo di nuovo.
Josè Machìn, inizia il terzo capitolo della storia con il Delfino. Quali emozioni?
«Sono molto contento, non vedo l’ora di scendere in campo e dare una mano alla squadra. Mi auguro di rilanciarmi in breve tempo, ho grandi motivazioni e spero di assicurare un buon contributo, come è accaduto nella prima parte dello scorso campionato».
Tante squadre in fila per lei, perché ha scelto di tornare a Pescara?
«Nelle decisioni importanti contano la testa e il cuore, non è stato difficile dire sì al Pescara. Nelle due precedenti esperienze mi sono trovato bene, ho avuto la fortuna di conoscere tante belle persone e vivere in uno spogliatoio affiatato».
A proposito, ha sentito alcuni compagni nei giorni scorsi?
«Certo, più di uno. In realtà, da quando sono andato via non ho mai smesso di avere contatti con loro. Ovviamente, nell’ultima settimana le telefonate si sono intensificate e i messaggi di affetto che ho ricevuto mi hanno spinto ulteriormente ad accettare il ritorno in Abruzzo».
Partenza pessima, poi la risalita, anche se la posizione di classifica del Pescara resta scomoda. Quali sono gli obiettivi?
«Innanzitutto spero di dare una mano ai compagni, la classifica la guarderemo più avanti, in questo momento la priorità è allontanarsi al più presto possibile dalla zona retrocessione, poi tireremo le somme».
Un giudizio sull’organico? «C’è una buonissima base, ne sono convinto. È chiaro che dopo un girone di andata problematico si cercano rinforzi sul mercato. Servirà qualche innesto, ma è un argomento che riguarda la società».
Un messaggio ai tifosi biancazzurri?
«Posso solo dire che darò massimo in campo per toglierci insieme delle belle soddisfazioni. E poi, un’ultima cosa…».
Prego.
«Mi auguro che i tifosi del Pescara siano contenti del mio ritorno così come sono felicissimo io».

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