Olivi: Pescara e Verona due squadre di B

Remondina lo elogia: «Samuele ha lavorato con me, è un grande».

PESCARA. Il capitano è pronto per la partita a scacchi. Samuele Olivi è concentrato, carico e pieno di ottimismo.
«Pescara-Verona? A mio avviso due squadre da serie B»?, dice il 29enne difensore biancazzurro. «Sarà una sfida bella, ma molto tattica. Una vera partita a scacchi. Sarà difficile trovare gli spazi giusti, ma noi lotteremo fino alla fine».
Cuccureddu gli ha infilato la fascia da capitano e lui sente addosso le responsabilità. «Noi vogliamo vincere, ma dobbiamo anche capire che non è la partita della vita. Il campionato è ancora lungo ed è presto per fare dei bilanci. Siamo consapevoli della nostra forza. Andremo in campo senza paura e con la giusta cattiveria. Dobbiamo vincere con il cuore».

E della capolista schiacciasassi che cosa teme? «Dobbiamo pensare a noi stessi. Se giochiamo al massimo sappiamo che possiamo fare grandi risultati. Loro sono bravi, ma noi dobbiamo lottare per essere più bravi».
Lottare anche per dare un calcio alle pressioni. «No, la pressione nel nostro spogliatoio non c’è. Preferiamo lasciarla lontana. Se ci sono state delle critiche noi le prendiamo come stimoli. E’ normale che tutto l’ambiente si aspetti un Pescara vincente».
Remondina parla bene del capitano del Pescara. «E’ una persona che rispetto molto. Con lui a Piacenza mi sono trovato molto bene e quando lo hanno esonerato mi è dispiaciuto parecchio. E’ un allenatore che mi ha dato tanta fiducia».

Trasferta vietata.
Il Comitato per la sicurezza negli stadi non ha dato l’ok alla tifoseria veronese per la trasferta di Pescara, defindola ad alto rischio. A Verona subito si sono scatenate le proteste, con il serio rischio che alcune centinaia di sostenitori arrivino lo stesso in Abruzzo. «Una decisione incomprensibile», questo il commento del sindaco di Verona Flavio Tosi sul sito del quotidiano L’Arena, appresa a notizia che il Casms ha vietato la trasferta dei sostenitori gialloblù per la sfida in programma lunedì sera allo stadio Adriatico.

«Non si capisce il motivo di questa assurda decisione anche in considerazione del comportamento corretto tenuto dai numerosissimi tifosi veronesi che seguono abitualmente l’Hellas Verona nelle sue trasferte. Non ci sono nemmeno precedenti specifici con la tifoseria abruzzese tali da giustificare questa ingiusta proibizione. Abbiamo interessato il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il sottosegretario Alberto Giorgetti», conclude, «per cercare di modificare questa decisione che ha lasciato sconcertati i tanti tifosi veronesi che avevano già preso un giorno di ferie dal lavoro e organizzato il viaggio».