Pescara-Brescia, l'allenatore biancazzurro Bepi Pillon

DOPO PESCARA-BRESCIA

Pillon ci mette la faccia: "Mi prendo la responsabilità della sconfitta"

L'allenatore biancazzurro parla di strategie sbagliate: potessi tornare indietro partirei con il 4-3-1-2

PESCARA. «È il giorno più brutto da quando alleno il Pescara e uno dei peggiori della mia carriera. Prendere cinque gol in casa fa male e mi prendo tutte le responsabilità della sconfitta». Bepi Pillon ammette di aver sbagliato strategia. Nel primo tempo non c’è stata partita. Il piano tattico del tecnico del Brescia Eugenio Corini ha funzionato alla perfezione e ogni affondo dei lombardi mandava in tilt la retroguardia del Delfino. All’intervallo Pillon è corso ai ripari, ma ormai era troppo tardi. Con l’ingresso di Gaetano Monachello al posto di Christian Capone e il conseguente passaggio dal 4-3-3 al 4-3-1-2 i biancazzurri hanno tenuto meglio il campo e con un pizzico di fortuna in più avrebbero potuto riaprire la contesa, o quantomeno rendere il passivo meno pesante. «Se potessi tornare indietro sceglierei 4-3-1-2 con la squadra ‘a specchio’. Forse il risultato sarebbe stato diverso, nel secondo tempo è stata tutta un’altra partita». Anche gli episodi hanno punito i biancazzurri e Pillon se la prende con Aureliano di Bologna. «L’arbitro non mi è piaciuto, il primo rigore non c’era perché Kanoutè arrivava in corsa e non poteva evitare l’impatto. Inoltre, nell’azione del terzo gol Bisoli era in fuorigioco. In pratica, dopo aver sciupato due ghiotte occasioni con Mancuso e Marras, ci siamo trovati sotto 0-2 e a quel punto tutto è diventato più difficile. Però diamo i meriti anche al Brescia che è davvero forte». Bocciato l’esperimento di Kanoutè mezzala. «Sì, è stata una scelta, ci ho provato e non è andata bene. Lui si trova meglio al centro, ma c’era Brugman che mi fa girare bene la squadra e non me la sono sentita di spostarlo». L’ingresso di Monachello ha vivacizzato l’attacco e il Pescara visto nella ripresa si è fatto apprezzare. L’immagine più bella dopo il triplice fischio con i tifosi della Nord che hanno chiamato i calciatori sotto la curva riservando un lungo applauso e il coro: “Siamo sempre con voi, non vi lasceremo mai”. Evidentemente hanno riconosciuto la forza del Brescia, ma al tempo stesso elogiato l’impegno della squadra che anche quando il risultato era compromesso non si è arresa. «I ragazzi hanno dato tutto fino alla fine, sul piano dell’impegno non posso lamentarmi». Nelle ultime tre partite casalinghe contro Cremonese, Venezia e Carpi il Pescara aveva mantenuto la porta inviolata e l’ultima squadra a segnare un gol all’Adriatico era stata l’Ascoli lo scorso 25 novembre. Ieri ne sono arrivati addirittura cinque e domenica a Foggia non ci saranno Del Grosso e Gravillon, squalificati. «Non ci fasciamo la testa, resettiamo quello che è successo e andiamo avanti perché dobbiamo tornare presto a fare punti», la replica di Pillon.
Sull’altra sponda, Eugenio Corini si gode l’impresa e il primo posto in attesa del risultato del Palermo, impegnato stasera con il Foggia. «Sono molto contento, questa è una prova di maturità», le parole del tecnico del Brescia, «abbiamo sofferto nei primi minuti, poi siamo stati bravi a controllare la partita. Le proteste del Pescara? Le immagini dicono che i rigori c’erano e il gol di Bisoli era regolare».
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