Rafia è l’arma in più, ma c’è il rebus Ramadan 

Il franco-tunisino in campo dopo la squalifica e mercoledì inizierà il digiuno dall’alba al tramonto

PESCARA. Calcio e fede. Nell’antichità, lo sport e la religione sono stati spesso strettamente legati fra loro. I giochi olimpici, per esempio, erano innanzitutto una cerimonia religiosa: la statua di Giove era al centro del quadrilatero sacro di Olimpia. Anche in Messico si praticavano giochi con la palla che erano, innanzitutto, cerimonie religiose. E nell’America del sud si disputavano delle gare di corsa a carattere sacro. La connessione c’è sempre stata, anche per quanto riguarda gli sportivi. Anche nel Pescara di Zeman calcio e fede diventano un tema molto delicato. In squadra, infatti, Hamza Rafia è musulmano e mercoledì inizierà il Ramadan, che terminerà il 21 aprile. Per l’Islam è il mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione, all’astinenza e all’autodisciplina. Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti che, dall’alba fino al tramonto, non possono mangiare e bere. Tanti atleti rispettano il Ramadan, ma è pur vero che le loro condizioni fisiche in quel periodo dell’anno mutano notevolmente. Zeman, quindi, dovrà sfruttare Rafia al massimo domenica, per poi centellinarne la presenza per un mese e averlo di nuovo pronto per i play off. I suoi colpi e la sua tecnica hanno colpito il boemo che lo ritiene fondamentale per il suo centrocampo. Il 23enne franco-tunisino nasce come trequartista, ma Zdenek ha deciso di impiegarlo come mezzala. Contro la Gelbison ha sfoggiato una prestazione super, mercoledì, invece, è rimasto fermo a causa della squalifica. Domani contro la Turris si riprenderà il posto da titolare e poi, mercoledì, inizierà il Ramadan e Zeman dovrà valutare giorno per giorno le condizioni fisiche di Rafia, che, di fatto, stravolgerà le sue abitudini quotidiane, anche se prenderà degli integratori durante il digiuno. Rafia è nato in Tunisia, a Kaalat Senan, ma da piccolissimo si è trasferito in Francia, a Lione. La sua parabola calcistica nasce nella banlieue di Terraillon, alle porte di Lione, dove è cresciuto anche un certo Karim Benzema, poi nel 2019 l’arrivo in Italia e da gennaio di quest’anno il passaggio al Pescara. Rafia è un giocatore che in serie C è un “lusso” e anche Zeman se ne accorto. Il franco-tunisino da qui alla fine sarà il perno del centrocampo, ma prima bisogna aspettare la fine del Ramadan.