VASTO

Tre anni senza calcio all'aggressore di Epifani

Identificato e punito un 50enne membro dello staff della Vastese. Domenica scorsa all'Aragona, al termine del match ha colpito con un pugno l'allenatore del Notaresco. Non può assistere alle manifestazioni sportive ed è stato denunciato per minacce e lesioni personali dolose. Il tecnico: "Ringrazio chi mi è stato vicino"

VASTO. La polizia di Vasto ha identificato l'aggressore di Massimo Epifani, l'allenatore del Notaresco colpito da un pugno e finito in ospedale al termine della gara di domenica tra i teramani e la Vastese allo stadio Aragona. Si tratta di un cinquantenne residente a Vasto, alle dipendenze della Vastese, che è stato denunciato alla procura della Repubblica di Vasto per i reati di minaccia e lesioni personali dolose.

leggi anche: L’allenatore del Notaresco Massimo Epifani in barella dopo essere stato aggredito a fine partita (foto Gianfranco Daccò) Vastese-Notaresco, Epifani aggredito a fine gara: 15 giorni di prognosi L’allenatore dei teramani sarebbe stato colpito da un pugno nel post partita ed è finito in ospedale riportando un "trauma cranico con episodio di perdita di conoscenza post traumatica e distrattivo del rachide cervicale". In corso le indagini della polizia

Inoltre il questore di Chieti, Annino Gargano, ha disposto a suo carico il "divieto di accesso per tre anni a tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale e degli altri stati membri dell’unione europea ove si disputeranno tutte le competizioni di calcio, anche amichevoli, comprese le sedute di allenamento, relative ai campionati di serie A, B, Lega Pro, Nazionale Dilettanti ed ai tornei nazionali ed internazionali".

L'aggressore "non potrà transitare nelle vicinanze degli impianti tre ore prima dell’inizio, durante e tre ore dopo il termine degli incontri cui prenderanno parte le squadre di calcio iscritte alle serie suddette. E dovrà presentarsi al commissariato di polizia di Vasto quindici minuti dopo l’inizio e quindici minuti prima della fine di ogni partita di calcio della Vastese".

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Secondo la questura il 50enne, membro dello staff della Vastese, dopo aver colpito Epifani si è allontanato dallo stadio prima dell’arrivo della polizia, tentando di sottrarsi in tal modo all’identificazione da parte degli operatori accorsi immediatamente sul posto. Gli agenti, dopo aver acquisito testimonianze e materiale fotografico, hanno ricostruito la dinamica. "In particolare, l’allenatore del Notaresco", si legge sulla nota della questura, "appena giunto allo stadio Aragona di Vasto ed all’atto della misurazione della temperatura corporea, veniva pesantemente minacciato da colui che, al termine dell’incontro di calcio, lo colpiva con un violento pugno alla nuca".

Intanto, Massimo Epifani, sulla propria pagina Facebook, ha ringraziato tutti coloro che gli hanno espresso solidarietà. "Gli ultimi giorni sono stati molto difficili per me sia da un punto di vista fisico che psicologico", ha scritto Epifani. "Sono un uomo di calcio, ma con la vicenda che ho vissuto il mio calcio, fatto di sacrifici, sana competizione e soprattutto lealtà, non c'entra nulla. L'aggressione che ho subito dopo la gara Vastese-Notaresco è stata non solo vile ma anche il peggior esempio che si possa dare a chi nello sport crede e a chi per lo sport vive. Un episodio che mi ha però dato la misura di quanta gente mi vuole bene. Ringrazio tutte le persone che mi hanno incoraggiato e espresso solidarietà. Ringrazio la società del Notaresco, il Presidente Salvatore Di Giovanni che anche in questa circostanza è stato come un padre per me, tutti i miei collaboratori e i giocatori che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza sempre, dedicandomi anche la bella vittoria contro il Montegiorgio. Nella speranza che nella mia carriera non debba più ricordare per me e per gli altri, episodi simili, tornerò presto a calcare i campi di calcio che da sempre sono la mia seconda casa".