Zeman dopo il ko con la Torres: "Le sconfitte insegnano: chi vuole imparare, impara"

L'allenatore del Pescara allontana l'incubo Catanzaro di un anno fa e rimprovera ai suoi troppi errori: «Primo tempo da cancellare, meglio la ripresa. Il pari sarebbe stato giusto»
PESCARA. A modo suo, Zeman è davvero arrabbiato con i suoi dopo il ko contro la Torres. E' finita 1-2 la partita allo stadio Adriatico per i biancazzuri e il tecnico boemo dice: «Dimentichiamo di giocare il nostro calcio». Ma senza togliere i meriti alla capolista Torres: «Hanno fatto bene, sono la capolista e non a caso. Sono una squadra esperta che sa gestire la partita e gioca bene. Noi abbiamo sbagliato il primo tempo, siamo stati troppo lenti, abbiamo provato a giocare da dietro, con i difensori centrali direttamente per le punte, con palle alte. E così non arriviamo in porta. Nella ripresa abbiamo giocato meglio, a parte i gol subiti, ma abbiamo cercato di costruire qualcosa. Le azioni le abbiamo create. Nel primo tempo, tra l’altro, Accornero ha avuto una palla gol facile. Risultato giusto? Nella ripresa noi meglio di loro, il pareggio sarebbe stato giusto, ma abbiamo perso e ce la prendiamo questa sconfitta. Noi abbiamo sbagliato l’approccio alla partita, ora cerchiamo di aggiustare quello che non va».
Zeman, poi, recrimina per qualche decisione dell’arbitro: «C’era un rigore su Mesik nel secondo tempo».
Sembra di rivivere l’incubo di un anno fa, quando il Pescara mancò l’aggancio alla vetta della classifica perdendo in casa contro il Catanzaro. «Spero di no, le sconfitte insegnano: chi vuole imparare, impara. La lezione è che dobbiamo giocare sul ritmo e sulle nostre giocate. Se invece giochiamo palle lunghe di quaranta metri, arriviamo in porta solo per sbaglio. Quando giochiamo, siamo bravi».
Un Pescara che ha fatto il contrario di quello che vorrebbe Zeman: «Abbiamo davanti tre attaccanti piccoli, dobbiamo sfruttare la loro velocità e la loro tecnica. Se tiriamo palle sulla testa, per loro è difficile. E in fase difensiva nessuno dei tre è bravo ad aiutare il centrocampo». Proprio per ovviare alle palle lunghe ripetute sulle punte, nella ripresa ha inserito Tommasini: «Sì, è più robusto rispetto a Cuppone. De Marco? L’ho cambiato perché si perdeva, non trovava la posizione giusta per giocare palloni buoni per gli attaccanti. Giocava palla indietro, quando è l’unico che sa mettere la palla dentro per le punte».
Torres più pronta in questo momento della stagione. «Loro sono una squadra con tanti elementi esperti, di trent’anni e oltre, che hanno giocato a calcio. Ma nel primo tempo abbiamo sbagliato troppo…». Tunjov in ombra, irriconoscibile rispetto a Lucca. «Domenica scorsa ha giocato con la squadra. Se saltiamo il centrocampo per lui è impossibile giocare. Ma fisicamente sta bene, non ha nessun problema».
La soddisfazione di Alfonso Greco, tecnico della Torres, dopo il colpaccio all’Adriatico con cui ha blindato la vetta: «Abbiamo dato un bel segnale al campionato, che ci dà fiducia. Lavoriamo di settimana in settimana, ce la giochiamo su tutti i campi. Abbiamo avuto occasioni importanti anche nel primo tempo, per un’ora molto bene, poi il Pescara ci ha messo in difficoltà con i suoi uomini forti tecnicamente. Ora affrontiamo la Spal, sarà un’altra partita difficile. La differenza in questo campionato la faranno le qualità delle rose, ci sono squadre come l’Entella che presto verranno fuori».