il fatto

Alba Adriatica, danni e polemiche dopo la mareggiata

La Cna chiede di sospendere il canone di concessione delle spiagge. Federalberghi e Albatour puntano il dito sulle opere antierosione

ALBA ADRIATICA. Il mare lentamente si ritira dopo essere avanzato di oltre 20 metri in poche ore, ma lascia dietro di sé la disperazione dei balneatori e la discussione sulle misure anti erosione. Soprattutto sulla costa nord di Alba Adriatica, dove la mareggiata di giovedì ha toccato un nervo scoperto e un dibattito più che mai attuale: la spiaggia mangiata dal mare per decine di metri negli ultimi anni ed il sospetto che i pennelli verticali di Martinsicuro abbiano accelerato e peggiorato il fenomeno dell'erosione costiera albense.

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Quale sia il morale dei gestori di stabilimenti, prova a spiegarlo Massimo Sammarco, titolare del Barbanera, uno dei primi ad aver visto giovedì pomeriggio entrare letteralmente il mare dentro il suo chalet: «Sono state ore difficili: prima il tentativo di frenare l’acqua con delle barriere, poi tutta la notte in piedi a tenere sotto controllo il mare, stremati e dopo una giornata senza incassi. Ringrazio le forze dell'ordine, le autorità e le associazioni che sono state al nostro fianco e ci hanno sostenuti nel dramma, ma oggi non sappiamo cosa dire ai clienti: finché il mare non si ritira e la sabbia non si asciuga, abbiamo ombrelloni solo di lato, nelle porzioni di spiaggia libera che Comune e Regione ci avevano concesso come compensazione solo pochi giorni fa. Questo ci fa respirare, ma non tutti i gestori hanno potuto usufruirne. E la stagione era già partita male: rispetto al 2015, quest’anno avevamo già tre file di ombrelloni di meno a causa del mare che avanza. Insieme all’inquinamento, l’erosione ci sta spezzando: non riusciamo a far fronte alle spese».

Anche per questo, la prima proposta dopo la mareggiata di venerdì, quella della Cna balneatori, è andata proprio in tal senso, chiedendo «l’immediata sospensione e riduzione di qualsiasi onere demaniale e tributario in genere gravante sugli stabilimenti balneari». La richiesta, inviata dal responsabile nazionale del sindacato Cristiano Tomei, è diretta ai sindaci dei comuni abruzzesi colpiti dalla mareggiata, soprattutto del teramano, ma anche ministro degli Affari Regionali Enrico Costa e al coordinatore nazionale per il turismo delle Regioni italiane Giovanni Lolli. «Il perdurante maltempo», dice Tomei, «ha provocato danni già nei mesi scorsi, impedendo la normale attività degli stabilimenti balneari. Queste circostanze hanno drasticamente modificato le condizioni di utilizzo delle concessioni demaniali, al punto da renderle praticamente improduttive, in un momento in cui, avviato il ciclo stagionale, le spese di gestione sono continue, importanti e insopprimibili».

Ma il problema dell’erosione richiede una soluzione per il futuro. Lo ricorda Giammarco Giovannelli di Federalberghi: «Ad Alba una situazione fuori controllo che è il risultato di dieci anni di discussioni inutili riguardo una grave minaccia, quella dell'erosione, che invece deve essere affrontata con un progetto omogeneo e urgentissimo». Indirizzata più nel dettaglio alla diatriba tra Alba Adriatica e Martinsicuro per la realizzazione da parte della Regione di nuovi pennelli verticali sulla costa di Villa Rosa (da aggiungere a quelli già esistenti), la linea degli albergatori albensi di Albatour: «Bloccateli: siamo preoccupati e abbiamo soluzioni alternative». Spiega l'associazione guidata da Giancarla Stipa: «Fra le soluzioni che abbiamo prospettato, con relazioni tecniche, c’è la realizzazione dei pennelli orizzontali. Questa alternativa consente di difendere equamente l'intera linea litoranea da Martinsicuro a Giulianova (se non addirittura oltre), senza spostare il fenomeno erosivo ai territori vicini, come accade oggi da Villa Rosa ad Alba Adriatica. Ringraziamo l’assessore regionale Dino Pepe per l'immediato sopralluogo. Il dirigente regionale del Servizio opere marittime Carlo Visca, intervenuto anche lui, ci ha invece rassicurato che martedì sarà indetto un tavolo interistituzionale e non ci è sembrato preconcetto di fronte alle nostre perplessità e soluzioni alternative. Attendiamo, perciò che vengano prese immediatamente in considerazione».

Luca Tomassoni

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