CINEMA

Anche Teramo vuole la Film Commission

La consigliera comunale Maria Cristina Marroni propone come sede il Castello Della Monica oppure la ex Banca d’Italia che presto dovrebbe tornare libera

TERAMO. Dopo le candidature di L'Aquila, Sulmona e Pescara, arriva anche quella di Teramo. Anche il capoluogo teramano vuole la Film Commission che potrebbe accogliere nel Castello Della Monica oppure nella ex sede della Banca d’Italia che presto dovrebbe tornare libera. 

"Ad oggi", dice la consigliera comunale Maria Cristina Marroni, "sarebbero candidate la città di L’Aquila con Palazzo Dragonetti, la città di Sulmona con la Badia celestiniana e la città di Pescara con l’Aurum e l’edificio della Città della Musica. Mi permetto di ricordare che L’Aquila e Pescara, per questioni di peso politico, hanno già accentrato un numero esorbitante di enti pubblici negli ultimi anni: mi limito solo a rammentare la Camera di Commercio del Gran Sasso, la cui sede è stata fissata a L’Aquila, ma che avrebbe dovuto per legge essere ubicata a a Teramo; il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Teramo confluito nell’Arap e spostato dalla Regione nella provincia di Pescara; il Consorzio Agrario Provinciale di Teramo, anch’esso sottratto a Teramo e spostato nel chietino".

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Secondo la consigliera, "una simile centralizzazione di enti pubblici nelle due città abruzzesi più popolose rappresenta una chiara volontà di indebolimento della città di Teramo che purtroppo è in atto da troppi anni. L’occasione è quindi propizia per proporre l’ubicazione dell’Abruzzo Film Commission nel capoluogo aprutino: la sede idonea e prestigiosa potrebbe essere il Castello Della Monica, monumento fiabesco che ha una naturale vocazione all’arte cinematografica. In alternativa sarebbe parimenti idonea la ex sede della Banca d’Italia, la quale sarà libera non appena riaperto il municipio di Piazza Orsini. Chiediamo quindi all’Amministrazione comunale di Teramo di farsi promotrice verso la Regione Abruzzo della candidatura della nostra città capoluogo, confidando che i campanilismi locali abbiano ad attenuarsi di fronte alla necessità di un riequilibrio delle sedi istituzionali nei confronti di Teramo".