Asl, decine di reparti retrocessi

Pochi i primari superstiti, così il manager cambia i quattro ospedali

TERAMO. La sanità teramana cambia volto. Il direttore generale della Asl, Giustino Varrassi, ha redatto un piano - la cui stesura definitiva è dell'8 febbraio - in cui riorganizza "temporaneamente" reparti e dipartimenti, nei quattro ospedali e sul territorio. Varrassi parte dalla considerazione che molti posti da primario sono vacanti ed è stato impossibile coprirli. Per questo - scrive nell'atto aziendale - «le unità operative per le quali è vacante il posto da direttore vengono attivate in via provvisoria quali strutture semplici a valenza dipartimentale». Varrassi subito dopo chiarisce che però non si tratta di declassamenti.

Per dare un'idea della portata dell'operazione varata dalla Asl diventano unità semplici reparti basilari per l'organizzazione ospedaliera come le Medicine (ad Atri e Giulianova), la Chirugia (a Giulianova), l'Ortopedia (a Teramo), la Pediatria (a Sant'Omero) e l'Ostetricia e Ginecologia (ad Atri e Sant'Omero).

LE PROTESTE. I consiglieri regionali del Pd Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca chiedono la sospensione dell'atto aziendale. Secondo i consiglieri il documento «è carente ed inopportuno, seppur sia provvisorio. E' ricorrente, nella pubblica amministrazione, che non ci sia atto o decisione provvisoria che non diventi nel tempo definitiva. Da una lettura sommaria dell'atto aziendale si coglie il forte ridimensionamento di tutti e quattro gli ospedali senza una linea strategica precisa».

La prima critica riguarda la procedura seguita «senza nessuna condivisione con i territori (cioè sindaci), il personale sanitario e gli utenti». Nè c'è stato alcun «confronto con il consiglio dei sanitari, il collegio di direzione e non è stata fatta nessuna informativa sindacale». E poi Ruffini e Di Luca fanno notare che «mancano le linee guida della Regione per quanto riguarda l'assetto organizzativo dei dipartimenti e dei primariati. Non si conosce in base a quali criteri oggettivi si determinano le strutture complesse e quelle semplici. Si notano anzi molte contraddizioni: mentre nell'atto si dice che viene "fotografata" la situazione attuale dei primariati e dei direttori e si confermano tali posizioni, si rileva che alcune unità operative complesse che hanno un primario vengano declassate a semplici, mentre alcune unità operative semplici prive di un primario si provvede ad elevarle ad unità complesse. Chissà per quale ragioni organizzative?».

In sostanza Ruffini e Di Luca colgono una contraddizione rispetto a quanto stabilito da Varrassi nel testo della delibera. Alcuni reparti senza primario, invece di essere "retrocessi" a unità semplici, restano unità complesse. E' il caso, ad esempio, della Chirurgia di Sant'Omero, della Lungodegenza di Atri, dell'Endocrinologia di Atri, del distretto sanitario di base di Teramo, della Pediatria di Teramo e dell'Anestesia e Rianimazione di Teramo. In questi ultimi due casi il primario è "a scavalco", proveniente rispettivamente da Sant'Omero e Giulianova, che vengono "retrocesse". A margine c'è da notare che vengono insignite del ruolo di unità complesse la Fisica sanitaria e la Formazione e Qualità.

L'UNIVERSITA' Ruffini e Di Luca sottolineano che nell'atto si parla «di implementazione della collaborazione con l'Università di medicina dell'Aquila. Ciò vuol dire che reparti ospedalieri verranno coadiuvati dal supporto scientifico di questo ente? Anche qui non c'è stata nessuna discussione e nonostante il Pd non sia contrario a priori, crede sia necessaria una maggiore riflessione e condivisione da parte degli stessi operatori sanitari con i quali i docenti universitari si troveranno a collaborare. La nostra posizione nasce dopo aver raccolto una crescente insofferenza dei sanitari e delle istituzioni locali, come denunciate dal sindaco di Giulianova». I due consiglieri sperano che questo modo di decidere «non diventi anche un modello per la Asl di Teramo. Cresce in questa maniera la sfiducia del cittadino-utente, demotiva il personale sanitario e nel caso dell'Asl di Teramo non fa che aumentare sempre di più la mobilità passiva».

I DIPARTIMENTI. Scompaiono, infine, cinque dipartimenti. Quelli di Anatomia patologica, Medicina trasfusionale, Farmacia e Neuroscienze vengono accorpati nel dipartimento dei servizi, mentre quello di Oncologia a viene accorpato a quello di Medicina.

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