Assolto un dirigente della Ruzzo Reti 

Aveva risposto in ritardo a un accesso agli atti ed era finito a processo per omissione d’atti d’ufficio

TERAMO. Era finito a processo con l’accusa di omissioni di atti d’ufficio per non aver risposto entro i termini previsti alla richiesta di accesso agli atti fatta da una cittadina e al termine dell’istruttoria dibattimentale la Procura aveva chiesto per lui una condanna a cinque mesi. A conclusione del progetto Mauro Di Paolo, 53 anni, dirigente della Ruzzo Reti, è stato assolto perché il fatto non sussiste. Così ha sentenziato il giudice Flavio Conciatori. L’uomo era assistito dall’avvocato Gianni Falconi.
Secondo l’accusa della Procura, così si legge nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Laura Colica «malgrado la richiesta di accesso agli atti del procedimento amministrativo al fine di ottenere copia dei contratti stipulati non provvedeva a rispondere entro i termini previsti dal procedimento amministrativo neppure per esporre le ragioni del ritardo, così omettendo indebitamente atti del suo ufficio pubblico che per ragioni di giustizia devono essere compiuti senza ritardo».
Il legale dell’uomo, nella sua arringa, ha sostenuto che il contratto non è un provvedimento amministrativo e quindi come tale non sottoposto agli obblighi previsti dalla legge che regolamenta il diritto di accesso ai documenti amministrativi, la 241 del 1990. Inoltre, ha sostenuto il legale nell’arringa, è stato accertato che il contratto in questione è stato smarrito e che lo stesso dirigente, una volta avuta la certezza dello smarrimento della copia attraverso un incarico a una specifica società, ha presentato denuncia ai carabinieri proprio per segnalare il caso.
Il tribunale ha assolto l’uomo con la motivazione del fatto non sussiste.(d.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.