Una protesta dei lavoratori Betafence di Tortoreto sulle scale del Duomo, a Teramo

ROMA / LA VERTENZA

Betafence, i sindacati: azienda non fa chiarezza al tavolo del Mise

Fim, Fiom e Uilm chiedono alla multinazionale di rivedere le decisioni sul sito di Tortoreto. Nuovo incontro al ministero tra tre settimane

ROMA. Si è tenuto oggi in videoconferenza il secondo incontro con l'azienda Betafence al tavolo convocato dal Mise, a distanza di un mese dal primo incontro. i sindacati Fim, Fiom e Uilm spiegando in una nota che «L'azienda non ha fornito, diversamente dall'impegno preso nel precedente incontro, ulteriori chiarimenti sulla situazione finanziaria e sui motivi che l'hanno portata ad annunciare la chiusura dello stabilimento di Tortoreto, ma ha soltanto evidenziato che nelle ultime due settimane ha perso commesse per un valore di circa 2,1 milioni di euro e sta registrando una forte perdita di fiducia nei clienti». Il commento è dei sindacati Fim, Fiom e Uilm, che poi aggiungono: «Il Mise ha dichiarato di essere disponibile ad aggiornare il tavolo tra 3 settimane per valutare una prima bozza di piano aziendale sottolineando però con forza che non tollererà comportamenti irrispettosi e poco seri o tentativi di utilizzare questo tempo per smantellare lo stabilimento, confidando nella buona fede da parte dell'azienda».

Fim, Fiom e Uilm chiedono ai vertici di Betafence Italia di chiarire se vi sia «l'intenzione di rivedere la posizione di dismissione della maggior parte delle attività sul sito di Tortoreto, riorganizzando le produzioni ma salvaguardando l'occupazione. In attesa del prossimo incontro, metteremo in campo tutte le iniziative sindacali di lotta necessarie per la tutela dei lavoratori e delle attività dello stabilimento»