Blitz in 18 laboratori di cinesi: tutti irregolari

Carabinieri e Dpl scoprono 36 lavoratori in nero e fanno multe per 4 milioni e mezzo di euro

TERAMO. Controlli a tappeto nei laboratori di confezioni gestiti da cinesi. Dal 26 novembre al 6 dicembre in provincia di Teramo gli ispettori della direzione del lavoro e del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro, diretti dal Direttore della direzione del lavoro di Teramo Fabrizia Sgattoni, assieme ai militari del nucleo operativo del gruppo carabinieri tutela del lavoro di Napoli comandati dal tenente colonnella Gaetano Restelli con l’ausilio dei carabinieri del comando provinciale di Teramo alle dipendenze del tenente colonnello Giovanni Tosti, hanno attuato la seconda fase di una massiccia attività ispettiva che ha avuto una sua prima realizzazione nel marzo di quest’anno, chiamata “Chinajeans II”, finalizzata alla verifica della corretta attuazione delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, nonché l’emersione del lavoro nero e sommerso, avente ancora ad oggetto laboratori di confezioni e di pelletterie gestiti da etnie cinesi.

All’interno degli opifici sono state trovate postazioni di lavoro attrezzate con macchine da cucire, con capi di abbigliamento e pelletterie già lavorati o da confezionare, con etichette di famose griffe.

Nello stesso spazio, accanto agli strumenti di lavoro sono state trovate camere da letto posticce, divise solo da pareti di cartongesso e spazi adibiti a refettori.

I locali di lavoro sono risultati privi di riscaldamento, umidi, fatiscenti e privi di qualunque garanzia igienica e di sicurezza. Ambienti insalubri, in cui non esiste distinzione tra spazi lavorativi e spazi adibiti al riposo e alla vita familiare. Sono state trovate al lavoro anche una gestante all’ottavo mese di gravidanza e una signora che aveva partorito da pochi giorni.

Nel corso dell’operazione sono stati controllati:18 laboratori tessili e di pellami, tutti irregolari;124 lavoratori extracomunitari, di cui 36 in nero tra cui 4 clandestini.

Sono stati sequestrati 15 immobili adibiti a laboratori e macchinari per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza, per un valore complessivo di 3 milioni 637mila euro. Gli immobili sono risultati tutti di proprietà di cittadini italiani.

Sono state impartite 866 prescrizioni per contestazioni di violazioni alle normative in materia di sicurezza, per un importo complessivo di 4 milioni 456.121 euro di ammende. Sono stati adottati 12 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale e sono state contestate sanzioni amministrative per un importo di 150.100 euro. L’evasione contributiva accertata ammonta a 855mila euro circa.

Le indagini condotte hanno permesso di accertare che in alcuni casi le lavorazioni sono state svolte per conto di ditte italiane con sede legale e operativa nella provincia, che avevano fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per mancanza di commesse, lasciando a casa i propri lavoratori regolarmente assunti.

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