Contagi in risalita, è l’effetto Pasqua: ma i ricoveri calano 

Di Giosia: «Lo stop alle restrizioni spinge a non proteggersi Vediamo che succede nei ponti del 25 aprile e 1° maggio»

TERAMO. Tra mercoledì e ieri i contagi Covid, in provincia di Teramo, sono tornati a crescere – e in modo brusco – dopo diverse settimane di calo. I 905 casi di mercoledì, i 541 di giovedì e i 598 di ieri fanno un totale di 2.044, nettamente superiore a quello degli stessi tre giorni della settimana scorsa (1.329). S’interrompe, dunque, una tendenza al ribasso che durava dalla metà di marzo, sebbene in tutto questo periodo Teramo sia rimasta una delle province d’Italia con l’incidenza (i casi per 100mila abitanti) più alta.
L’INCIDENZA
L’ultimo report sull’incidenza Covid sui territori stilato settimanalmente dalla Fondazione Gimbe parla di 72 province italiane in cui l’incidenza è superiore a 500 e in questa classifica Teramo occupa il quarto posto con 852 casi ogni 100mila abitanti, dietro alla vicina Ascoli (972), a Chieti (931) e a Isernia (873). Subito dietro a Teramo c’è Pescara (851): l’Abruzzo è la regione attualmente messa peggio in Italia.
I RICOVERI
Se il rialzo dei contagi fa capire che il virus circola ancora, e che le vacanze pasquali – tra riti collettivi e rimpatriate familiari e amicali – non possono non aver inciso su questo aumento, c’è un altro dato – il più importante quando si parla di Covid – che conforta. I ricoveri ospedalieri nei reparti Covid, che all’inizio di aprile avevano superato quota 100, sono in diminuzione: ieri pomeriggio erano 89 (42 a Teramo, 15 ad Atri e 32 in via di guarigione nella Rsa di Giulianova), nessuno in Rianimazione. Peraltro, come avviene ormai da mesi, la quasi totalità di questi ricoverati non ha sviluppato le gravi patologie polmonari del Covid, ma è solo positiva al virus e viene ricoverata per altri motivi. Quanto ai morti, quelli che i report regionali continuano ostinatamente a considerare decessi Covid sono in realtà decessi di persone fragili, in genere anziane e vaccinate, che soccombono ad altre patologie. L’ultimo, ieri, un 90enne di Giulianova.
DI GIOSIA FA IL PUNTO
Il direttore generale della Asl teramana Maurizio Di Giosia non appare preoccupato, tuttavia è un po’ infastidito dal clima di “liberi tutti” che si percepisce. «L’incremento forte di contagi», dice, «è legato alla Pasqua, e ora vediamo che succede con i ponti festivi del 25 aprile e del 1° maggio. Le restrizioni ormai non ci sono più e se non si usano precauzioni ci si contagia, il virus c’è ancora. Tuttavia i ricoveri sono scesi e ormai praticamente nessuno è davvero malato di polmonite Covid. L’assetto degli ospedali per ora non può tornare alla normalità, tuttavia le attività ordinarie le stiamo garantendo tutte nonostante abbiamo ancora 110 operatori fuori perché positivi . La quarta dose di vaccino? Finora ne abbiamo fatte pochissime, del resto se finiscono le restrizioni la gente non è assolutamente motivata a vaccinarsi». Ieri Di Giosia ha accompagnato in visita ispettiva all’ospedale di Atri alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle: il consigliere regionale Domenico Pettinari, la deputata Valentina Corneli, la consigliera comunale di Atri Ilaria De Lauretis e l’attivista Gabriella Italiani.
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