«Due locali vanno chiusi alle 23»

Ordinanza del giudice contro bar in centro. A San Nicolò un altro esposto

TERAMO. La necessità di un sonno ristoratore e quella di divertirsi. Due diritti destinati a scontrarsi. Soprattutto a Teramo ci sono vari focolai in cui arde la polemica. In un caso la partita è stata vinta dai residenti: hanno ottenuto un'ordinanza innovativa dal tribunale.

L'ordinanza è recentissima e si riferisce a un ricorso presentato da alcuni abitanti della zona via Oberdan, via Sauro, via Battisti che si sono lamentati dei rumori provenienti, fino a tarda notte, da un bar e da un ristorante della zona. Nell'odinanza il giudice, Giansaverio Cappa, dispone che i due locali debbano chiudere alle 23 dei giorni feriali, a eccezione del sabato e dei giorni prefestivi in cui la chiusura va differita alle 24. In sostanza il tribunale ha rilevato che nel caso in questione, dai rilievi dell'Arta, da filmati presentati dai ricorrenti e da varie testimonianze e verbali sia il rumore di fondo proveniente dai locali sia quelli indiretti causati da schiamazzi dei rispettivi clienti «possono sicuramente essere qualificati come intollerabili».

Inoltre il giudice osserva che i gestori delle due attività «non possono utilmente eccepire di aver agito in base alle autorizzazioni e agli orari di chiusura stabilit dal Comune di Teramo, atteso che tali autorizzazioni, anche se sussistenti, non possono certo ledere il contrario diritto soggettivo di terzi, nella specie quello della incolumità fisica e del diritto al riposo e alla tranquillità». I due locali stanno ottemperando a quanto disposto.  E' in una fase diversa, invece, la protesta di un popoloso quartiere di San Nicolò.

Un centinaio di famiglie di via della Pace, via Costantini e dintorni hanno già presentato numerosi esposti. Sono anche stati sentiti dai carabinieri. Il loro problema riguarda un ristorante che però alcune sere, fra cui il venerdì, fa musica: «nei fatti sembra una discoteca, sentiamo la musica fino a tardi, a cui si sommano gli schiamazzi degli avventori che escono dal locale, almeno fino alle 3 di notte». Gli abitanti fanno rilevare che ci sono stati diversi sopralluoghi, anche dei vigili del fuoco, che hanno rilevato carenze e irregolarità nella struttura.

Se la prendono col sindaco Maurizio Brucchi, a cui hanno chiesto più volte aiuto: «Ci sentiamo presi in giro, continua a concedere autorizzazioni provvisorie a questo locale, nonostante conosca bene qual è la situazione». Gli abitanti parlano anche di problemi igienici: più volte vicino alle case sono state trovate persone a far pipì o a vomitare. «A questo punto», concludono i residenti, «i poveri cittadini ai quali è negato il sacrosanto diritto a riposare nel proprio letto, spinti dall'esasperazione e dall'inerzia degli organi di controllo, sono in procinto di sporgere ulteriori denunce contro il locale, nonchè contro il sindaco».