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Edilizia e legno, la crisi spazza via più di 100 posti in provincia di Teramo

Addio Edilkamin, Iezzi cucine e fornace Di Carlantonio, licenziamenti alla Iezzoni.
La Fillea Cgil: «Si salva solo chi esporta, la Regione sblocchi le opere pubbliche»

TERAMO Più di cento posti di lavoro spazzati via nell’arco di poche settimane nell’edilizia e settori collegati. I toni usati dal sindacalista sono quelli del lutto. Ormai, fa notare, le chiusure non si contano più in tutta la provincia. Un’emorragia di posti di lavoro inarrestabile, un fiume in piena in cui affoga anche la rabbia.

E inizia l’elenco delle vittime. Domani parte la procedura di mobilità all’Edilkamin di Controguerra, per 8 operai. «In totale sono 15 i dipendenti», esordisce Silvio Amicucci, segretario della Fillea Cgil, «rimarranno l’area commerciale e i due magazzinieri. Si tratta di un gruppo che ha tre fabbriche in Italia, una in Ungheria e una in Spagna. Chiude quella di Controguerra perchè i camini aperti non si vendono. La loro produzione è uscita fuori mercato, ora vanno i camini leggeri che il cliente compra a basso prezzo, ma che durano poco. La loro produzione è invece di livello e si ritrovano il piazzale pieno di camini. Finora abbiamo usato tutti gli ammortizzatori sociali disponibili ma il mercato non si è ripreso».

Altre chiusure riguardano il gruppo Di Carlantonio. «Oltre alla Cappa di San Nicolò i cui 19 dipendenti da settembre sono in mobilità, dopo aver usato tutti gli ammortizzatori sociali», aggiunge Amicucci, «oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata chiusa la Dce, la società per azioni che controllava tutte le società del gruppo con finalità di erogare i servizi: 5 dipendenti sono stati licenziati. Ma ci hanno comunicato l’apertura della procedura di mobilità anche per la fornace Di Carlantonio di Montorio. Faremo un’assemblea sabato con i lavoratori per vedere se riusciamo a trovare alternative. In caso contrario saranno in totale 54 i dipendenti in mobilità. Il gruppo intero (fondato nel 1936, ndr) è stato messo in liquidazione. La Cappa è stata ammessa al concordato, per la fornace aspettiamo da più di un anno l'ammissione che purtroppo ancora non c'è: senza non possiamo accedere alla cassa straordinaria e i si va per forza ai licenziamenti».

Parati, ma solo in parte, i colpi della crisi alla Iezzoni porte di Atri che occupava 82 persone: l’azienda è stata ammessa al concordato ed è nata una newco. «L’accordo sull'affitto di azienda è in dirittura d'arrivo», afferma Amicucci, «la newco affitterà una parte dell’industria col riassorbimento di 27 unità su 82. E secondo quanto abbiamo contrattato, riassorbirà altre 15 unità in tempi purtroppo molto lunghi, 5 anni, tanto quanto durerà l’affitto. Ma 34 vanno in cassa integrazione straordinaria e 21 in mobilità già a dicembre. Se l'azienda avrà ulteriori necessità di personale attingerà fra coloro che sono in Cigs (che però durerà un anno)». Il triste elenco si chiude con la Iezzi cucine, sempre di Atri, che ha chiuso: a novembre sono stati licenziati gli ultimi 20 dipendenti dei 54 originari.

«In più decine di accordi di cassa integrazione, fra ordinarie, straordinarie e contratti di solidarietà per cercare di salvare il salvabile», conclude il sindacalista, «dobbiamo dire con molta franchezza: se l'azienda lavora con l'export bene o male si salva, se è rivolta solo al mercato interno è quasi sempre spacciata. E stiamo parlando solo di impianti fissi, senza toccare l’edilizia vera e propria. In questa drammatica realtà ci sono le ragioni dello sciopero del 12, con manifestazione a Pescara. In occasione della giornata di mobilitazione di sabato scorso abbiamo avuto un incontro col governatore Luciano D'Alfonso a cui avevamo chiesto un tavolo per fare il punto sulle opere previste e sui relativi fondi molti dei quali rischiano di essere persi. Ci sono opere indispensabili per il territorio come quelle contro il dissesto idrogeologico e fermano anche questa emorragia occupazionale: nel settore in Abruzzo sono stati persi dal 2008 12mila posti di lavoro. D'Alfonso ha accolto la nostra richiesta, il primo incontro si terrà il 15».