False prenotazioni nei ristoranti denunciate alla polizia postale 

Zunica (Civitella) interessa la questura dopo che il 25 aprile si è ritrovato con 13 persone in meno senza ricevere alcuna disdetta. «Non sono solo dei maleducati, c’è anche chi lo fa per danneggiare»

TERAMO. Prenotare tavoli al ristorante, non presentarsi, non disdire e rendersi nella maggior parte dei casi irreperibili. È il fenomeno che sta colpendo la nostra provincia e che ha messo in allarme i ristoratori, che si trovano costretti a mandare indietro i clienti senza prenotazione perché i tavoli sono stati lasciati a chi giorni prima ha chiamato, per poi ritrovarsi con la clientela ridotta e senza disdette.
A denunciarlo sui social e a prendere provvedimenti è stato Daniele Zunica, proprietario del ristorante Zunica di Civitella del Tronto, presidente onorario di Assoturismo Abruzzo, che lo scorso 25 aprile si è rivolto alla polizia postale per segnalare gli autori delle false prenotazioni. «Ho rifiutato sedici persone a pranzo, ma tredici in tre tavoli non si sono presentate», racconta, «abbiamo telefonato e inviato messaggi su whatsapp, senza esito. In ogni caso, essendo a conoscenza dei numeri telefonici, abbiamo dato incarico al nostro legale per la segnalazione alla polizia postale».
Le false prenotazioni aumentano nei giorni cruciali per un ristorante, come Natale, Pasqua e festività varie. «Anni fa si verificò una cosa simile, ma poi tutto tornò alla normalità», prosegue Zunica, «ma adesso è un continuo e non ne possiamo più: le diserzioni nei giorni festivi sono un grosso danno per noi che veniamo da terremoti, nevicata eccezionale e dalla lunga chiusura per la pandemia. Credo che in alcune di esse ci sia malafede e volontà di danneggiare, in altre maleducazione e poco rispetto di chi sta lavorando». Gli unici rimedi possibili sono quelli di farsi lasciare il numero di telefono e di operare giorni prima telefonate per la conferma, ma non sono efficaci. «Non operiamo come i grandi ristoranti stellati dove con la prenotazione si lascia anche l’identificativo della carta di credito», dice ancora Zunica, «ma chiediamo correttezza e rispetto: chi non può venire ne ha tutto il diritto, ma a patto che avvisi e che ci consenta di prendere altre prenotazioni».
Si tratta di un fenomeno in ascesa che è stato segnalato da molti ristoratori all'Assoturismo e che riguarda tutta la provincia. In tanti hanno commentato il post di Zunica, come il ristoratore Paolo Di Gregorio del ristorante Lucia di Giulianova che ha riportato un caso analogo e ha fatto notare l’assiduità di tali comportamenti scorretti e la difficoltà a limitarli. Il fenomeno tocca anche la montagna ed è dovuta ricorrere alle maniere drastiche, non prendendo più prenotazioni in determinati giorni, la ristoratrice Valeria Contasti de “La Cantina dell’orso” di Prati di Tivo, che dichiara: «Le false prenotazioni accadono puntualmente e sta diventando davvero difficile lavorare».(a.d.f.)
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