Genio civile bloccato da 15 giorni È impossibile aprire i cantieri

I cinque ingegneri che vistano le pratiche sono precari e la Provincia non ha rinnovato i loro contratti Gli Ordini professionali protestano: così si paralizza l’edilizia e scadono i termini per i finanziamenti

TERAMO. Ormai da 15 giorni il Genio civile è praticamente paralizzato. E di conseguenza è praticamente paralizzata l’edilizia privata in provincia di Teramo. A segnalare il grave disservizio sono alcuni liberi professionisti che segnalano come tutte le pratiche siano bloccate. Il Genio civile è un servizio regionale che dal 2003 è stato delegato alle Province: a Teramo i controlli sulla documentazione sono svolti da cinque ingegneri precari, che hanno contratti a partita Iva con la Provincia. Contratti scaduti il 31 dicembre e non rinnovati. Forse oggi firmeranno il nuovo contratto e da domani potranno tornare al lavoro.

Il blocco non è di poco conto: i cinque ingeneri rilasciano il visto di conformità ai calcoli strutturali di tutte le opere civili. Tutto cioè che è struttura in calcestruzzo o in muratura va vistata dal genio civile. Il nulla osta dell’ufficio va ottenuto in via preventiva per eseguire un’opera e dopo averla finita per collaudarla. In sostanza sono stati bloccati progetti e visti per case, capannoni, strade e qualsiasi altra opera edilizia. Non è peraltro la prima volta che si verifica la paralisi dell’ufficio.

Da qui il malcontento dei liberi professionisti, che nei giorni scorsi hanno protestato con i vertici della Provincia, a voce e per iscritto.

Una per tutte, la lettera inviata venerdì scorso dall’Ordine degli ingegneri. «Ancora una volta questo Ordine si trova ad affrontare le innumerevoli lamentele dei propri iscritti circa il disservizio che si è creato all’ennesima scadenza del contratto del personale addetto all’istruttoria delle pratiche presso l’ufficio del Genio civile. I colleghi riferiscono che dal 2 gennaio il servizio è interrotto a causa dell’assenza di personale con gravi ripercussioni sullo stato di avanzamento delle pratiche depositate, che hanno ripercussioni sull’avvio degli interventi sempre più legati al fattore tempo, in termini di scadenza dei finanziamenti e della tempistica prevista, soprattutto discriminante per l’inizio dell’attività di ricostruzione post-sisma», scrive il presidente Alfonso Marcozzi, «l'Ordine ricorda, proprio in merito a tale problematica, gli incontri avuti con codesta amministrazione in occasione dei quali l'assessore competente avrebbe dato ampie rassicurazioni sul miglioramento del servizio. Puntualmente, invece, la situazione si ripropone alla scadenza dei contratti del personale a collaborazione con intervalli sempre più brevi».

Gli ingegneri ricordano che «anche ritardi di pochi giorni possono comportare perdite economiche ingenti per imprese e professionisti, tra l'altro alle prese con una congiuntura economica sfavorevole». La verità è che anche per la delicatezza di certi ruoli, questi dovrebbero essere assegnati a personale assunto a tempo intedeterminato. (a.f.)

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