La piscina comunale resta chiusa Il sindaco: «Servono aiuti statali» 

Il movimento “Atri al centro” attacca l’amministrazione: «Cancellato un grande punto aggregativo» Ferretti replica: «Senza finanziamenti dall’alto non possiamo sostenere la società di gestione»

ATRI. Scontro politico ad Atri sulla piscina comunale, chiusa dallo scorso settembre a causa degli elevati costi di gestione. Ieri all’attacco del sindaco Piergiorgio Ferretti è andato Gianpiero Di Nardo Di Maio, presidente dell’associazione “Atri al Centro” che farà parte della coalizione di centrosinistra “Atri 2023” che si presenterà alle prossime elezioni comunali. Di Nardo Di Maio ha tuonato: «La piscina è chiusa ormai da tempo e, da quel che se ne sa, non riaprirà almeno per adesso, pare per ritardi nella realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria. Atri, tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, fu uno dei pochi Comuni, grazie alla lungimiranza degli amministratori del tempo, a dotarsi di un impianto sportivo per il nuoto. Ora il centrodestra, che ormai governa (si fa per dire) da quindici anni, è stato capace di farlo chiudere. Un’altra perla della giunta Ferretti che fa venir meno un formidabile centro di aggregazione. Un danno grave per gli addetti e per tutta la comunità di Atri e del circondario. Generazioni di giovani e di appassionati hanno potuto godere dei benefici salutari del nuoto e degli sport acquatici nella nostra piscina», conclude Di Nardo Di Maio, «adesso le famiglie e gli utenti dovranno emigrare con danni, disagi e maggiori costi».
Non tarda ad arrivare la risposta stizzita del primo cittadino Ferretti, che ieri ha dichiarato sarcasticamente: «Ad Atri per ogni cosa che non funziona si addossano le colpe al sindaco, purtroppo se non arrivano finanziamenti governativi non possiamo assicurare lo stanziamento di ulteriori fondi alla società che gestisce la struttura sportiva, con la quale stiamo trattando per cercare diverse soluzioni. L’obiettivo è riaprire quanto prima la piscina comunale».
Il mese scorso a protestare contro la chiusura era stata proprio l’associazione sportiva “Acquazzurra”, che per oltre trent’anni aveva gestito con successo l’impianto e che oggi è in attesa dell’ installazione dei pannelli fotovoltaici per abbattere i forti costi delle utenze.
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