Giulianova

Le Ferrovie tagliano 63 pini: una cittadina si sdraia davanti al cantiere per impedirne l’abbattimento

30 Maggio 2025

È successo mercoledì a Giulianova nord, nell’area privata in cui insiste il complesso residenziale “Il Pioppeto”. Ieri mattina sono anche proseguiti, con le ruspe, i lavori per abbattere diverse essenze e allestire altri posti auto

GIULIANOVA. Sessantatré pini tranciati lungo la ferrovia e Cinzia Mazzoni, residente nel condominio “Il Pioppeto” di viale Orsini, si sdraia per impedire l’abbattimento di altri due alberi. È successo mercoledì a Giulianova nord, nell’area privata in cui insiste il complesso residenziale “Il Pioppeto”. Ieri mattina sono anche proseguiti, con le ruspe, i lavori per abbattere diverse essenze e allestire altri posti auto. «Le Ferrovie, da ciò che ci dicono, avevano dato mandato al costruttore di potare le piante abbassando la loro chioma», dice Mazzoni, «ma, anziché chiamare una ditta specializzata che ci cura da anni il verde, hanno agito gli operai tranciando di netto 63 pini, che avevano la funzione di ridurre l’inquinamento e impedire anche l’arrivo delle polveri nelle nostre case».L’amministratrice di condominio, intanto, ha fatto un accesso agli atti all’ufficio ambiente del Comune, oltre a presentare un esposto per accertare se c’erano o meno tutte le autorizzazioni per abbattere questi alberi. «Pretendiamo che questi alberi vengano poi rimpiazzati», continua Mazzoni, «è arrivata comunque una lettera dall’avvocato del costruttore, nella quale lui ci dice che ci cede le aree verdi, tranne il filare che costeggia la ferrovia, perché lì devono essere realizzati altri parcheggi, da vendere a esterni».

Sul tema interviene anche il presidente del Conalpa Giulianova Cristiano Gentile che ringrazia la signora Mazzoni. «Ha avuto il coraggio di opporsi a questo scempio che stiamo vedendo», afferma, «a mio avviso c’è una mancanza di rispetto della ditta e dei tecnici che eseguono i lavori. Cercheremo di far rispettare le regole e, se non sono state rispettate, qualcuno deve pagare».